Pompei/Bondi: Mozione sfiducia onta per chi la firma, non per me

Pompei/Bondi: Mozione sfiducia onta per chi la firma, non per me Il ministro al Senato: non ci sono mie responsabilità personali

Roma, 11 nov. (Apcom) - "Un'eventuale mozione disfiducia sarebbe un'onta per chi la presentasse, non per me". Il ministro per i Beni Culturali Sanrto Bondi rinnova la sua informativa sui crolli a Pompei nell'aula del Senato, riconoscendo solo l'esistenza di una "responsabilità" oggettiva per l'incuria registratasi in questi anni nella manutenzione del sito archeologico patrimonio dell'umanita, non a lui personalmente riconducibile."Se avessi avuto responsabilità - dice Bondi replicando le parole usate a Montecitorio- mi sarei dimesso subito. E' comodo addossare oggi tutte le responsabilità a me o al governo, accusandolo di tagliare i fondi alla cultura". Viceversa, "dobbiamo riconoscere con senso di responsabilità che i problemi di Pompei si trascinano da decenni senza che nessuno sia riuscito finora a risolverli e a impostare una strategia efficace"."Siamo il Paese - denuncia Bondi- che spende di meno per latutela del patrimonio culturali". Ed io "vado ripetendo da tempo che non scommettere sulla cultura è un non senso per il nostro Paese: un problema che ha una lunga storia e possiamo affrontarlo tutti insieme nell'interesse comune", Un problema, dunque "non riconducibile all'attuale ministr ma sevolete addebitarlo a me - dice Bondi ai senatori - fatelo pure".Quanto allo stato in cuio versa oggi il sito di Pompei, Bondi ripete l'sos del suo dicastero. "Il Capo dello Stato - ricorda- chiede spiegazioni senza ipocrisie. E io dico chiaramente che lamancanza di fondi non è stata la causa dei fatti. Ma purtroppo a Pompei non si possono escludere altri cedimenti".

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