Scontri Roma/ Maroni riferisce in Senato; 22 liberi su 23 fermati

Scontri Roma/ Maroni riferisce in Senato; 22 liberi su 23 fermati Polemiche contro i magistrati anche dal sindaco Alemanno

Roma, 17 dic. (Apcom) - Oggi il ministro degli Interni, Roberto Maroni, riferirà all'aula del Senato sugli scontri fra polizia e manifestanti che martedì pomeriggio hanno messo a ferro e fuoco il centro di Roma. E intanto imperversa la polemica per la decisione del tribunale di Roma che dei 23 ragazzi fermati martedì, ne ha liberati 22; tutti tranne Mario Miliucci, 32 anni, per cui sono stati disposti gli arresti domiciliari e che oggi sarà di fronte al gip. Tra gli altri ci sono solo 3 "obblighi di firma"."Sono stati presi nel mucchio. Questi ragazzi non c'entrano niente con quello che è avvenuto", ha detto l'avvocato Francesco Romeo, difensore di Riccardo Li Calzi, che ha depositato e fatto vedere un video alla IV sezione del tribunale. Su Youtube "Basta cercare 'La polizia si accanisce sui manifestanti'. Lo hanno prima picchiato e poi fermato. Preso a calci mentre cerca di spiegare che non c'entra nulla".Non dello stesso parere gran parte della politica; volano scintille con la magistratura, anche con il sindaco Gianni Alemanno che poi aggiusta il tiro: "La mia protesta contro la decisione dei giudici che hanno scarcerato i presunti responsabili degli scontri di martedì è solo una critica rispettosa della istituzione e priva di ogni volontà di offendere i magistrati" ha detto il sindaco, una posizione di cui l'Anm "prende atto".Intanto il movimento degli studenti prepara nuove mobilitazioni. In una nota i collettivi universitari del network 'Atenei in rivolta', ispiratori della manifestazione di martedì, promettono di tornare in piazza il prossimo 22 novembre, quando la riforma Gelmini torna al voto, perchè "nonostante la certa approvazione del ddl Gelmini, la posta in palio per gli studenti è molto più alta". Gli scontri e le violenze, infatti, sono "la diretta conseguenza dell'atteggiamento del governo che ha deciso di passare sopra ogni istanza e spinta proveniente dai movimenti e di tutte le componenti sociali in piazza il 14 dicembre, comprandosi letteralmente la possibilità di continuare a governare questo paese".

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