Roma, 4 mar. (TMNews) - Sono rimasti 500 esemplari, ma la popolazione effettiva - quella cioè in grado di riprodursi, che determina il tramandarsi del patrimonio genetico - è costituita da soli 14 esemplari: la sottospecie della tigre siberiana, conosciuta anche come Tigre dell'Amur (Panthera tigris altaica), è a forte rischio di estinzione. L'allarme viene da uno studio pubblicato su Mammalian Biology da un gruppo di ricercatori russi, spagnoli e tedeschi che spiega che il pericolo-estinzione dipende dal basso numero di esemplari che possono riprodursi: una diversità genetica limitata, infatti, aumenta la vulnerabilità alle malattie e la trasmissione di difetti genetici alle generazioni successive. La popolazione della tigre siberiana venne decimata nella prima metà del 20mo secolo, quando l'espansione degli insediamenti umani e il bracconaggio provocarono la scomparsa di oltre il 90% degli esemplari. Nel 1940 sopravvissero solo 20-30 tigri allo stato selvatico: e fu allora che venne determinandosi, spiegano gli studiosi, il "collo di bottiglia" che impoverì il patrimonio genetico del gatto siberiano (una popolazione geneticamente più eterogenea, spiegano i ricercatori, ha molte più possibilità di sopravvivenza e di resistenza alle malattie e meno probabilità di soccombere alle malattie genetiche rare). Gli studiosi hanno esaminato i campioni di sangue di 14 esemplari Amur, rilevando il "collo di bottiglia genetico" nella recente storia delle tigri siberiane: "I nostri risultati - scrivono i ricercatori - sono i primi a dimostrare un 'collo di bottiglia' genetico piuttosto recente nelle tigri siberiane. Un risultato che corrisponde al ben documentato grave declino demografico che la popolazione di questo animale subì nel 1940".