Ddl Stabilità/ Maxiemendamento, governo ancora al lavoro su testo

Ddl Stabilità/ Maxiemendamento, governo ancora al lavoro su testo Atteso per domani potrebbe arrivare tra martedì e mercoledì

Roma, 6 nov. (TMNews) - Tecnici del Tesoro ancora al lavoro sul maxiemendamento al Ddl Stabilità. Il testo, atteso in Commissione bilancio del Senato domani, molto probabilmente arriverà solo martedì. Non si esclude che possa arrivare anche mercoledì, vista la giornata impegnativa che il governo dovrà affrontare martedì con il voto in Aula a Montecitorio, del Rendiconto generale dello Stato.Il Tesoro in raccordo gli altri ministeri e con Palazzo Chigi, prosegue nel suo lavoro per affinare il testo e per sfrondarlo delle misure che rischiano di ostacolare un percorso rapido di approvazione. La legge di stabilità può contenere solo norme che incidono concretamente sui saldi di bilancio e non interventi di sviluppo. Il ministro Giulio Tremonti ha ricordato la necessità di fare presto e che la legge di stabilità è il presupposto per i conti in ordine.Gli interventi che non troveranno posto nel maxiemendamento saranno quindi inseriti, sempre che il quadro politico nel frattempo non degeneri in una crisi conclamata, in un successivo decreto legge e in un disegno di legge. E' ormai certo ad esempio che le norme sui cosiddetti licenziamenti facili presupporranno prima un confronto con le parti sociali. Così come misure sulle pensioni.Mentre per tradurre in norme concrete alcuni degli impegni assunti nella lettera all'Ue e ribaditi dal governo a Cannes, nel maxiemendamento probilmente finiranno norme sulle privatizzazioni delle municipalizzate, sulle dismissioni (è di ieri la proposta di vendere i terreni agricoli demaniali agli under 40), sulle semplificazioni, nonchè sulle liberalizzazioni, in sostanza il grosso delle misure dell'ex decreto Sviluppo di cui sono circolate delle bozze. La commissione Bilancio del Senato inizierà comunque l'esame degli emendamenti domani pomeriggio, dopo il giudizio di ammissibilità su quelli già presentati finora, circa circa 800, compresi quelli al ddl Bilancio.

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