Roma, 26 richieste rinvio a giudizio per scontri 10 dicembre 2010

Roma, 26 richieste rinvio a giudizio per scontri 10 dicembre 2010 Manifestazione non preavvisata, danneggiamento e resistenza

Roma, 11 nov. (TMNews) - Sono 26 le richieste di rinvio a giudizio della Procura di Roma per gli scontri del 14 dicembre 2010, in occasione del voto di fiducia al governo, per i reati di manifestazione non preavvisata, danneggiamento a seguito di incendio e resistenza aggravata a pubblico ufficiale.Le richieste, del procuratore aggiunto Pietro Saviotti e del sostituto procuratore Luca Tescaroli, sono arrivate a chiusura delle indagini condotte dalla Digos della questura di Roma, con il supporto tecnico della polizia scientifica.Dai riscontri probatori a carico dei 26 indagati - spiega la questura - sono stati ritenuti sussistenti sufficienti elementi per la configurazione di reati che vanno dalla resistenza pluriaggravata a pubblico ufficiale e danneggiamento seguito da incendio al travisamento in occasioni di manifestazioni in luogo pubblico manifestazione non preavvisata. In particolare, tra gli indagati figurano sei persone gravitanti nell'ambito dell'antagonismo capitolino, che sono stati individuati dagli investigatori come autori del lancio di grossi petardi alle forze dell'ordine, schierate a sbarrare le strade di accesso verso le sedi istituzionali. Altre 7 persone sono state invece identificate tra gli autori degli episodi di violenza, incendio veicoli e barricate, verificatisi a piazza del Popolo dopo l'esito del voto.Tra gli indagati, anche 8 persone provenienti da province diverse, tra cui Brescia, Verona, Messina, Padova e Udine.Tra gli episodi contestati anche il lancio di oggetti, cassonetti, segnali stradali e pubblicitari divelti e lanciati contro veicoli delle forze dell'ordine.Sono anche numerosi anche gli atti di imbrattamento di edifici realizzati da alcuni indagati, per la cui identificazione sono risultati determinanti le documentazioni video-fotografiche realizzate dalla Polizia Scientifica. I provvedimenti sono in corso di notifica da parte della Digos.

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