Governo/ Colle insiste su coesione. Oggi Monti scioglie riserva

Governo/ Colle insiste su coesione. Oggi Monti scioglie riserva Lista nuovo Governo attesa nella serata. Per giuramento domani

Roma, 15 nov. (TMNews) - Ora sta al premier incaricato, Mario Monti, sciogliere i nodi per arrivare alla formazione di un governo con solide basi parlamentari, le più ampie possibili. Dal Quirinale seguono con la solita, massima attenzione gli sviluppi della crisi politica, dopo il giro di consultazioni domenica dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e la designazione del senatore a vita quale guida del nuovo esecutivo. Oggi, Monti svolgerà l'ultima tornata delle sue consultazioni con i partiti, Pd e Pdl. Nel primo pomeriggio incontrerà le parti sociali e quindi la novità di rappresentanze di associazioni di donne e giovani. In serata, poi, dovrebbe salire al Colle per sciogliere la riserva con cui ha accettato l'incarico di formare un nuovo governo, dopo le dimissioni di Silvio Berlusconi. Il premier incaricato potrebbe presentare già questa sera la sua squadra di ministri. Il nuovo esecutivo presterebbe giuramento al Quirinale domani, per poi presentarsi alle Camere per la fiducia.I distinguo posti dai partiti, in particolare il Pd che ha detto no alla richiesta di Monti di esponenti politici nel governo, non possono fermare un treno ormai in corsa. Il dictat è agire presto. Anche ieri infatti non sono arrivate notizie del tutto confortanti dai mercati, lo spread continua a restare a livelli di guardia, sebbene più bassi rispetto al mercoledì nero della settimana scorsa. E' segno che investitori e istituzioni europee, nonostante abbiano accolto con favore l'arrivo di Monti, ora aspettano che il suo governo si metta all'opera, prima di decidere come comportarsi con l'Italia.Far presto, quindi. Nonostante lo stesso Napolitano sia ben consapevole che non si può formare un governo "in due ore", come ha avuto modo di dire domenica ai giornalisti dopo le consultazioni. Ma anche ieri il capo dello Stato non si è risparmiato appelli alla coesione. La crisi economica, ha detto parlando ad un convegno sui fondi Ue per la ricerca all'Accademia dei Lincei, sia usata come "stimolo difficilmente esorcizzabile a unire le forze nella più libera dialettica delle posizioni politiche e sociali, ma per avere il massimo di coesione, il massimo del protagonismo" in Europa. Occorre che l'Italia si dia "istituzioni credibili", occorre "sprigionare uno sforzo comune, collettivo sul piano morale, intellettuale, politico e sociale che purtroppo negli ultimi tempi è mancato".

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