Napolitano ribatte su cittadinanza immigrati: Urge la riforma

Napolitano ribatte su cittadinanza immigrati: Urge la riforma Il presidente punta su questo governo: Ora condizioni confronto

Roma, 22 nov. (TMNews) - A distanza di una sola settimana, Giorgio Napolitano torna a battere su un tema che gli sta molto a cuore, soprattutto ora nella cornice bipartisan del governo Monti. Il presidente della Repubblica rinnova il suo appello per una riforma della legge sulla cittadinanza. Perchè, dice parlando ad una delegazione delle Chiese evangeliche ricevute al Quirinale, è una "follia, un'assurdità" che non venga riconosciuta ai bambini nati in Italia da genitori stranieri. "Ce ne sono centinaia di migliaia nelle nostre scuole", continua il capo dello Stato, sottolineando che la questione della cittadinanza italiana è "diritto elementare" e dovrebbe corrispondere anche al bisogno del paese di aprire a nuove "energie" che rinnovino una "società vecchia e sclerotizzata".Napolitano aveva parlato di cittadinanza già martedì scorso, in occasione dell'incontro al Quirinale con una rappresentanza dei 'Nuovi cittadini italiani', ragazzi immigrati di seconda o terza generazione. Ma oggi la questione assume anche un'altra rilevanza. Al governo del paese c'è un altro esecutivo, guidato da Mario Monti, che rispetto a martedì scorso ha già incassato la fiducia delle Camere ed è sostenuto a larghissima maggioranza. Il presidente della Repubblica tiene ben presente questa cornice e la indica come elemento che favorisce la prospettiva di una legge in tema di cittadinanza, ma anche di integrazione e diritti per gli immigrati, visto che gli ultimi provvedimenti risalgono a tanto tempo fa. In proposito, il presidente della Repubblica cita la legge che lui stesso firmò con Livia Turco nel '98. E a conferma del fatto che ora c'è la possibilità di operare, il capo dello Stato fa riferimento alla nomina di Andrea Riccardi, fondatore della comunità di Sant'Egidio, a ministro dell'Integrazione e cooperazione internazionale: una garanzia in fatto di diritti, è la visione del Colle.Più in generale, il governo Monti "apre un campo di iniziativa maggiore che in passato", anche perché "ora c'è una distinzione più netta tra il governo e il Parlamento", sostiene Napolitano. Un modo per dire che ci sono tutte le condizioni perchè questo esecutivo non si fermi solo ai provvedimenti economici necessari per affrontare la crisi. Si può fare di più, agire sulle riforme. "Non penso che il mare tempestoso in cui fino a ieri ci siamo mossi sia tutto a un tratto sia diventato una tavola - sottolinea il presidente della Repubblica - avremo ancora un mare incrinato, mosso, ma credo che ci siano le condizioni per una maggiore obiettività del confronto tra gli schieramenti politici".Ma naturalmente la scelta del tema della cittadinanza agli immigrati nati in Italia come nuova frontiera del confronto è un modo per parlare anche alla Lega Nord, che ha scelto di stare all'opposizione del governo Monti e che oggi reagisce nervosa all'appello di Napolitano. L'auspicio del Colle resta saldo sulla opportunità della massima coesione nell'attuale fase di emergenza ecomomica e sociale. Una speranza che non si arrende di fronte alle resistenze del Carroccio e che anzi punta sulla parte più responsabile del partito di Bossi.

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