Russia/ Proteste a Mosca e San Pietroburgo: oltre 90 fermi

Russia/ Proteste a Mosca e San Pietroburgo: oltre 90 fermi Tra arrestati Limonov, Udaltsov, Dobrokhotov e Cherkasov

Mosca, 4 dic. (TMNews) - Sono almeno 90 le persone fermate a seguito di proteste di piazza nelle 'due capitali' russe, Mosca e San Pietroburgo. Dunque non solo pressioni sulla stampa e cyber-attacchi a siti indipendenti nella domenica elettorale per le legislative 2011. In particolare in una doppia manifestazione nel pieno centro moscovita l'opposizione extraparlamentare era in numero ben inferiore alle forze dell'ordine. Un gruppo di giovani urlavano "Vergogna!", mentre gli agenti caricavano le persone, reggendole per le mani e per i piedi verso gli autobus.Venti gli arresti a Mosca: sia del "Fronte di sinistra" di Sergei Udaltsov - fermato ancora prima di arrivare sul posto - che aveva promesso una dimostrazione non autorizzata nella piazza del Maneggio, sia di Eduard Limonov - anche lui arrestato - i cui sostenitori invece si sono riuniti in Piazza del Trionfo. "La polizia ha poi chiuso la Piazza Rossa: non si poteva passare neppure attraverso la piazza del Maneggio, poco distante" dice a TMNews un testimone sul posto. Molti i giornalisti ad assistere. Tra i detenuti pure il leader del movimento di opposizione "Noi" Roman Dobrokhotov "preso" in Piazza del Trionfo circa mezz'ora prima dell'inizio.Sono invece oltre 70 i fermati a San Pietroburgo: la polizia ha iniziato a bloccare i partecipanti alla manifestazione che si tiene ai Gostini Dvor, ossia in centro, sulla Prospettiva Nevskij, ma a quanto pare l'azione prosegue. Il compito delle forze dell'ordine è notevolmente complicato dai giornalisti che cercano di proteggere i manifestanti. Molti portavano striscioni con la scritta Strategia 31, movimento legato all'articolo 31 della Costituzione russa sulla libertà di assemblea. Tra i detenuti il leader del ramo di San Pietroburgo di "Altra Russia" Igor Cherkasov. Alcune persone indossano magliette con simboli del Partito Nazionale bolscevico, vietato dalla legge.

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