Crisi/ Vertice Ue: Controversia su come modificare il Trattato

Crisi/ Vertice Ue: Controversia su come modificare il Trattato Van Rompuy suggerisce profilo basso, Berlino vuole riforma piena

Bruxelles, 8 dic. (TMNews) - Il vertice Ue che si apre questasera a Bruxelles - la cui fine è prevista, ma con moltoscetticismo, per venerdì pomeriggio - è atteso come uno dei piùimportanti degli ultimi anni, con decisioni cruciali per lasopravvivenza dell'Eurozona e per lo stesso futuro del progettod'integrazione "sempre più stretta" dell'Europa. La rilevanza diquesto Consiglio europeo potrebbe essere simile a quella delvertice che si svolse esattamente venti anni fa, il 9 e 10dicembre 1991 nella cittadina olandese di Maastricht,concludendosi con l'approvazione dell'omonimo Trattatosull'Unione economica e monetaria. Vent'anni dopo, i leader deipaesi dell'Ue, passati nel frattempo da 12 a 27, si ritrovano aBruxelles per salvare quello che era stato costruito col Trattato di Maastricht, rimettendo mano ad alcuni suoi articoli poi incorporati nell'attuale Trattato di Lisbona.Il vertice cercherà, ancora una volta, di trovare delle soluzioni "forti e credibili" per mettere fine alla crisi del debito sovrano e impedirne il ripetersi in futuro: ma mentre finora i punti controversi fra i Ventisette (e all'interno dell'asse franco-tedesco) erano proprio le risposte alla crisi,l'attuazione dei complicati dispositivi finanziari, le misureanti-contagio, il ruolo della Banca centrale europea, ilcoinvolgimento dei privati, ora si torna a discutere e a dividersi su una riforma del Trattato Ue. E sono passati appena due anni dalla fine della lunga crisi politica che dalla Costituzione europea - bocciata dai referendum francese e olandese - ha portato alla Carta di Lisbona e alla interminabile e tormentata vicenda della sua ratifica ed entrata in vigore.La controversia, che potrebbe essere descritta, semplificando,come un negoziato fra Berlino da una parte e gli altri 26 Statimembri più la Commissione e la presidenza del Consiglio europeodall'altra, riguarda la portata delle modifiche da apportare alTrattato, e conseguentemente le procedure da intraprendere perrealizzarle.Il governo tedesco insiste perché vi sia una vera e propriariforma del Trattato, con diversi articoli riscritti per darestatus 'costituzionale' europeo al durissimo giro di vite che siesige nella disciplina di bilancio degli Stati dell'Eurozona. Gli altri paesi invece, e in modo esplicito il presidente delConsiglio europeo Herman Van Rompuy che li rappresenta,vorrebbero mantenere un profilo basso, per non rischiare diimpantanarsi come già avvenuto altre volte. Nel suo rapportoinviato martedì ai capi di governo, Van Rompuy fa notare che lalegislazione europea ordinaria, con il cosiddetto 'Six Pack' cheentrerà in vigore a giorni, ha già approvato gran parte dellenorme necessarie a concretizzare il giro di vite chiesto daBerlino, e che per ottenere gli obiettivi cari ai tedeschi(obbligo 'costituzionale' del pareggio di bilancio e carattere'semiautomatico' delle sanzioni per chi sfora) ci si potrebbelimitare ad alcune modifiche minori del Trattato, con unaprocedura semplificata.Non ci sarebbe bisogno, insomma, di attivare la procedura normale di ratifica, convocando la conferenza intergovernativa e la convenzione con il Parlamento europeo, rinegoziazioni che potrebbero aprire capitoli diversi da quello della disciplina di bilancio, e procedure di ratifica che potrebbero comprendere anche dei referendum in alcuni paesi, con esito assai incerto.

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