Mafia/ Boss Gambino sottoposto perizia per partecipare a processo

Mafia/ Boss Gambino sottoposto perizia per partecipare a processo L'avvocato: una consulenza dimostra problemi di natura cognitiva

Roma, 30 set. (Apcom) - Il boss Rosario Gambino, estradato a fine maggio dagli Usa, sarà sottoposto a perizia medico legale, per stabilire se sia in grado di partecipare al processo per traffico internazionale di droga davanti alla corte di appello di Palermo: i suo avvocati infatti sulla base di una consulenza medica, hanno chiesto la perizia denunciando che il loro assistito ha problemi di natura cognitiva tali da renderlo "incapace di rappresentarsi il momento processuale", e quindi - spiegano - incapace di partecipare al processo pena la violazione del diritto di difesa. E la Corte d'Appello ha deciso di convocare i periti il 7 ottobre per disporre gli accertamenti."Abbiamo chiesto la perizia - spiega l'avvocato Roberto Tricoli, che con Luigi Miceli Tagliavia e Daniele Lelli del foro di Roma assiste Gambino - per verificare se le sue condizioni sono tali da poter partecipare al dibattimento, visto che abbiamo una consulenza, espletata di recente, che accerta problemi di memoria, incapacità di rappresentarsi il momento processuale in cui vive". "Abbiamo chiesto - prosegue - che venga fatta una verifica, non solo in considerazione del fatto che si parla di fatti avvenuti oltre 25 anni fa, ma anche per verificare se le sue condizioni siano tali da partecipare al processo, con cognizione, pena la violazione del diritto di difesa".La corte di appello si è riunita - spiega l'avvocato - e ha emesso un'ordinanza: il giorno 7 saranno convocati i periti di ufficio per verificare le condizioni di salute di Rosario Gambino, 67 anni, "sotto questo profilo neurologico, potrebbe non essere in grado di seguire il percorso processuale".Se la perizia concordasse quindi il giudizio potrebbe essere interrotto.Il boss Gambino è stato detenuto negli Stati Uniti per 22 anni, estradato in Italia a fine maggio. Palermitano di 67 anni e esponente di spicco dell`omonima organizzazione mafiosa newyorkese, considerata una delle cinque famiglie più potenti di Cosa Nostra americana. In Italia era latitante dal 1980, quando nei suoi confronti venne emesso dall`allora giudice istruttore Giovanni Falcone un mandato di cattura per associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati di indole mafiosa e per associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

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