Berlusconi ai suoi: Tutto può accadere, anche attacco finale

Berlusconi ai suoi: Tutto può accadere, anche attacco finale Assurde urne,ma se mi ci portano..E spera in moderazione Consulta

Roma, 5 ott. (Apcom) - A descrivere lo stato d'animo del Pdl al vigilia della pronuncia della Consulta sul Lodo Alfano, nel giorno della pubblicazione della sentenza sul Lodo Mondadori, basterebbe la 'trasferta' di capigruppo e vicecapigruppo di Camera e Senato a Bari. In Puglia per la giornata sul Mezzogiorno, Gasparri, Cicchitto, Quagliariello e Bocchino decidono di viaggiare assieme. Un modo per scambiarsi sensazioni, redigere una nota comune in difesa di Silvio Berlusconi, esorcizzare l'attesa."Questa volta davvero non sappiamo cosa dirà la Corte", assicura un uomo dell'entourage del Cavaliere che si aggira nei Palazzi senza nascondere: "Certo, siamo tutti in attesa, può accadere di tutto". In parte è così, in parte si alza scientificamente il livello della tensione, si cerca di creare il clima più difficile per un'eventuale pronunciamento negativo della Corte Costituzionale.Giurano gli uomini più vicini a Berlusconi che negli ultimi giorni tutto è cambiato. "Una settima fa era tranquillo, poi quella sentenza, oggi sa che può accadere di tutto". Non a caso, assicurano, il premier teme che questo "clima ostile" possa influenzare la decisione di domani. Rappresenterebbe per lui la conclusione di un disegno, il culmine di una campagna destabilizzante sempre perseguita dai suoi avversari, insomma "l'attacco finale".Ora, che un disegno organico esista è tutto da dimostrare anche per Berlusconi. Il premier è convinto che non ci siano ragioni per mettere in discussione lo scudo per le più alte cariche dello Stato. Il presidente del Consiglio spera ancora nella "moderazione" dei giudici costituzionali, considerati in maggioranza di sinistra, ma diversi da quelli che lo hanno a suo dire "perseguitato" nel corso degli anni.E anche nel Capo dello Stato Giorgio Napolitano e nella sua ragionevolezza Berlusconi confida. Certo, se invece la Consulta dovesse pronunciarsi avallando la tesi dell'attacco finale, se la bocciatura dovesse essere senza appello, allora per Berlusconi, giura chi ha avuto modo di parlarci nelle ultime ore, la soluzione più probabile sarebbe il voto anticipato a marzo. Nuove elezioni politiche sarebbero "assurde", di fronte ai problemi del Paese, ma "sarebbero loro a portarci al voto". "Lui è il premier con il maggiore consenso mai visto, lui non vuole farsi indebolire, logorare, non vuole essere così debole da sembrare ricattabile", sintetizza un uomo del suo entourage.Raccontano che Berlusconi abbia gradito l'uscita pubblica di Gianfranco Fini di stamane, quando il Presidente della Camera ha sbarrato il passo a soluzioni alternative, si chiamino governo istituzionale o esecutivo del Presidente. D'altra parte, almeno a sentire i suoi, Berlusconi è convinto che ad attaccarlo siano soprattutto "gruppi di potere che hanno saldato i loro interessi", ma senza una regia.La soluzione di una manifestazione di piazza, spiegano dalle parti di Berlusconi, "è un'iniziativa nata in sede parlamentare". Ci sarebbe già l'ipotesi, concreta, di tenerla il prossimo 5 dicembre (o nei giorni precedenti) a Piazza San Giovanni, una sorta di "anniversario" del 2 dicembre 2006. Ma manca ancora troppo tempo. Anche perché, come va ripetendo Berlusconi ai suoi collaboratori, "ormai può accadere di tutto".

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