La "proteina dei ricordi" sveglia cellule staminali cervello

La "proteina dei ricordi" sveglia cellule staminali cervello Ricerca Università Bicocca-Telethon può aprire a nuove terapie

Milano, 20 ott. (Apcom) - Una sorta di "proteina dei ricordi"sarebbe in grado di risvegliare le cellule staminali del cervelloe di aprire la strada, in prospettiva, a nuove terapie permalattie come l'Alzheimer o il Parkinson. E' quanto emerge dallavoro di una ricercatrice dell'Università di Milano-Bicocca cheha dimostrato l'importanza della proteina Sox 2 per lo sviluppodel nostro cervello, soprattutto per quella porzione chiamataippocampo che è coinvolta nel mantenimento della memoria a lungotermine.Nello studio, finanziato da Telethon e pubblicato su NatureNeuroscience da Silvia Nicolis, ricercatrice dell'ateneomilanese, la proteina Sox 2 è risultata capace di indurre laproduzione di molecole-segnale coinvolte nel mantenimento dellecellule staminali neurali anche dopo la nascita. L'ippocampo èinfatti una di quelle porzioni del cervello che continua aformarsi e a "plasmarsi" anche dopo che siamo nati, proprio apartire dalle cellule staminali presenti.Come spesso accade, si legge in una nota, questa scoperta di unmeccanismo biologico importante è stata possibile grazie allostudio di una condizione molto rara in cui il meccanismo èdifettoso. Nicolis e il suo gruppo sono infatti partiti anni fadall'osservazione dell'effetto che la mutazione nel gene Sox2produce nell'uomo: i bambini portatori di questo difetto genetico(poche decine in tutto il mondo) hanno una sindromecaratterizzata da epilessia, cecità, problemi cognitivi e mancatosviluppo dell'ippocampo. In altri casi, mutazioni di Sox2 sonostate riscontrate in pazienti affetti da malattie dell'ipofisi.Attualmente è difficile pensare a un utilizzo immediato neipazienti con difetti in Sox2: i malati, infatti, hanno tuttimutazioni de novo e quindi inattese, in quanto non sono ereditatema avvengono nelle cellule germinali dei genitori. Tuttavia, gliesperimenti effettuati nel topo hanno mostrato come molecole diquesto tipo siano specifiche e possano avere effettisignificativi se somministrate nei primi giorni di vita.Dall'altra parte, conoscere a fondo il ruolo di Sox2 nel sistemadi controllo del mantenimento e differenziamento delle cellulestaminali neurali potrebbe rivelarsi importante per il disegno diterapie contro diversi tipi di tumori cerebrali infantili.In prospettiva più lunga, infine, conoscere i meccanismigenetici che regolano le funzioni delle cellule staminali neuraliè il primo passo verso un possibile impiego di queste cellulenella terapia rigenerativa di malattie neurologiche come, peresempio, il morbo di Alzheimer o di Parkinson.Red-Asa

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