Italia-Giordania/ Rania: "Le donne ce la fanno studiando"

Italia-Giordania/ Rania: "Le donne ce la fanno studiando" Ma "devono lavorare il doppio per fare la metà della carriera"

Roma, 20 ott. (Apcom) - La ricetta per il successo delle donne, in tutto il mondo come nei paesi più arretrati, è l'istruzione: lo afferma con forza Rania di Giordania, la regina oggi in visita a Roma con il marito re Abdallah II."Dove sarei io oggi se non fossi una persona istruita? Sarei in grado di servire il mio Paese?" si è chiesta la regina, intervista nel numero in edicola di 'Vanity Fair', che le dedica la copertina. "Sarei in grado di rappresentare la mia gente? Non penso proprio. Ho visto giovani donne che vivono in società dove non hanno diritti, eppure, avendo tutto contro, sono riuscite ad aprirsi un varco, a farsi strada, e ci sono riuscite andando a scuola. La maggioranza delle donne che ce la fanno, ce la fanno studiando. Le persone umili che ce la fanno, ce la fanno studiando".Rania di Giordania ha poi parlato di "1Goal, una grande nuova campagna, centrata sui Mondiali di Calcio che l`anno prossimo si terranno per la prima volta in Africa. Proprio in Africa vive la metà dei bambini del mondo che non vanno a scuola. Vogliamo che i tifosi cantino e facciano il tifo e chiedano ai leader del mondo di mantenere le promesse fatte, perché quei leader hanno promesso di impegnarsi affinché i 75 milioni di bambini che oggi non vanno a scuola domani ci vadano. Da oggi alla fine dei Mondiali, speriamo di raccogliere 30 milioni di firme. Una volta raccolte, le porteremo ai summit dei leader del mondo, al G8 e al G20".Quanto all'emancipazione femminile, "vedo che nelle nostre società le donne devono lavorare il doppio degli uomini per fare metà della carriera. Tengo a sottolineare che l`uguaglianza di genere è un impegno universale: non si tratta di un problema del solo Medio Oriente, è presente ovunque nel mondo. Detto ciò, è vero che in alcuni Paesi il problema è più acuto che in altri" osserva la regina.La sovrana hashemita ha inoltre commentato la vicenda di Sanaa, la ragazza di origini marocchine uccisa in Italia, e delle vittime di delitti d'onore in tutto il mondo. "Nell`Islam non c`è posto per i delitti d`onore. Ciò che induce a commetterli sono tradizioni arretrate. La cosa più importante è cambiare la mentalità delle persone: puoi cambiare la legge, ma non per questo cambi la realtà".

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