Irap/Calderoli rilancia taglio. Marcegaglia approva. Sindacati:No

Irap/Calderoli rilancia taglio. Marcegaglia approva. Sindacati:No Il ministro propone deducibilità costo lavoro e interessi passivi

Roma, 24 ott. (Apcom) - Il ministro della semplificazione, Roberto Calderoli rilancia l'idea del taglio dell'Irap proposto dal premier Silvio Berlusconi, incassando un immediato sì dal presidente della Confindustria, Emma Marcegaglia, e un netto 'no' dai sindacati che chiedono prima di tutto una riduzione delle tasse per i lavoratori dipendenti.La proposta di Calderoli, dal Forum della Piccola industria di Confindustria, è di intervenire subito sull'Irap rendendo deducibili il costo del lavoro e gli interessi passivi. Il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, dice sì alla proposta Calderoli ma invita il governo a "passare dagli annunci ai fatti". Inoltre precisa che la misura dovrà però valere per tutte le aziende e non solo per le pmi."La cosa da considerare - ha spiegato Roberto Calderoli - è la parte indeducibile dell'Irap relativa al costo del lavoro e agli interessi passivi". Questa parte, ha aggiunto, è a "rischio di incostituzionalità perché vede la tassazione della medesima cosa per due volte". La misura, è stato spiegato a margine del convegno, avrebbe un impatto sui conti pubblici di 4-5 miliardi l'anno. Il gettito attuale dell'Irap si aggira sui 40 miliardi."Non ha senso parlare di abolizione dell'Irap dall'oggi al domani: è una tassa che vale 40 miliardi di euro", ha precisato.Uscendo dal vertice 'chiarificatore' di oggi ad Arcore tra Berlusconi e il ministro dell'Economia Giulio Tremonti (per le tensioni seguite alle dichiarazioni del premier sul taglio dell'Irap non concordate con il titolare di via XX Settembre), Calderoli ha negato che si sia parlato di Irap, ma il leader della Lega, Umberto Bossi, è tornato sull'argomento: "Col tempo la elimineremo", ha assicurato lasciando villa San Martino.Di tutt'altro avviso i sindacati da cui arriva un netto 'no' alla proposta. Prima di tutto, affermano Cgil, Cisl e Uil, occorre abbassare le tasse ai lavoratori dipendenti perché solo così, spiegano, sarà possibile rilanciare i consumi e quindi ridare fiato anche alle imprese. "Nessuno si metta in testa di abbassare le imposte per le imprese e non per i lavoratori", ha sottolineato il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni. Per il leader della Uil, Luigi Angeletti, la proposta "non sta né in cielo né in terra: Se ci sono i soldi per tagliare le imposte allora bisogna ridurre le tasse sul lavoro ai lavoratori dipendenti". Per Agostino Megale, segretario confederale della Cgil, il governo continua ad essere "sordo" sul taglio delle tasse a lavoratori dipendenti e ai pensionati e "Calderoli continua a dimenticarsi degli operai che son quelli che assieme a tutto il lavoro dipendente hanno pagato regolarmente più tasse del dovuto negli ultimi anni".Infine, il leader dell'Ugl, Renata Polverini, ricorda che "da anni manca un intervento a vantaggio di lavoratori e pensionati mentre le aziende hanno potuto beneficiare del taglio del cuneo fiscale".

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