Marrazzo lascia: Pago una debolezza della mia vita privata

Marrazzo lascia: Pago una debolezza della mia vita privata Convalidato fermo Carabinieri. 3 accusano:strumenti macchinazione

Roma, 25 ott. (Apcom) - Una "vicenda personale in cui sono entrate in gioco mie debolezze inerenti alla mia sfera privata". Con queste parole Piero Marrazzo, per oltre 4 anni governatore del Lazio, ha deciso di lasciare la Presidenza del Lazio: oggi autosospeso per ragioni di salute, presto vere e proprie dimissioni. L'oramai ex Governatore, dunque, si ritira travolto da uno scandalo 'a luci rosse' che lo ha visto ricattato da quattro carabinieri in possesso di un video in cui l'ormai ex governatore si intratteneva con un transessuale in una abitazione di via Gradoli 96, a Roma: un indirizzo e un civico noti come covo del e Br che parteciparono al sequestro di Aldo Moro 31 anni fa e oggi tornati alla ribalta per un 'affare di sesso'.Sulle prime Marrazzo aveva definito la vicenda 'una bufala' ma, dopo le indiscrezioni e i dettagli sul video e su presunti pagamenti ai ricattatori Marrazzo ha ceduto al pressing fatto dalla maggioranza in Regione e anche dai vertici nazionali del Pd e ha deciso di lasciare. Non di dimettersi immediatamente, però, bensì di autosospendersi e firmare le dimissioni tra qualche settimana, per arrivare all'election day, il 28 e 29 marzo e non costringere il Lazio a elezioni anticipate. Marrazzo, nella nota in cui annuncia l'autosospensione. dice: "La mia permanenza è inopportuna. Ho detto la verità ai magistrati prima che l'intera vicenda fosse di pubblico dominio. L'inchiesta sta procedendo speditamente anche grazie a quelle dichiarazioni, che sono state improntate dall'inizio alla massima trasparenza. Si tratta di una vicenda personale in cui ho sempre agito da solo. Nelle condizioni di vittima in cui mi sono trovato ho sempre avuto come obiettivo principale quello di tutelare la mia famiglia e i miei affetti più cari. Gli errori che ho compiuto non hanno in alcun modo interferito nella mia attività politica e di governo", precisa, perchè la paura di tutti oggi è che privato e pubblico si sovrappongano nell'immaginario della gente e che ciò comporti un danno a livello elettoraleLa reggenza della Regione è ora in mano al Vicepresidente Esterino Montino. Marrazzo, e come lui lo stesso Montino, hanno escluso di voler correre ancora alle Regionali e la corsa per chi sarà presentato dal Pd alla presidenza della Regione è già aperta: a decidere saranno elezioni primarie. E se la scelta di Marrazzo è definita da tutti, anche dalla 'triade' in corsa per il posto di segretario nazionale del Pd, come "una scelta di responsabilità", dall'opposizione si grida al 'papocchio' e si chiedono le dimissioni per potere permettere ai cittadini di tornare subito alle urne.Intanto, è stato convalidato dal Gip il fermo dei quattro carabinieri accusati dal Pm di aver ricattato il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo. Il Gip del tribunale di Roma Sante Spinaci ha anche emesso un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti degli indagati: Luciano Simeone, 29 anni; Carlo Tagliente, 30; Antonio Tamburrino, 28; Nicola Testini, 37 anni, accusati a vario titolo di estorsione, ricettazione, violazione della privacy e violazione del domicilio. Tre di loro, Simeone, Tagliente e Testini, nel coso dell'interrogatorio fiume di oltre otto ore, hanno accusato: "Non volevamo estorcere denaro a nessuno. Siamo noi le vittime. E' stata ordita una macchinazione per incastrare il Governatore e si sono serviti di noi tre sottoufficiali".

© RIPRODUZIONE RISERVATA