Pd/ Rutelli: Lascio da subito, anche se con dolore

Pd/ Rutelli: Lascio da subito, anche se con dolore "Faremo nuova squadra, Casini è interlocutore essenziale"

Roma, 31 ott. (Apcom) - "Lascio il Pd, subito e con dolore", perchè "il partito democratico non è mai nato" e "questo non è il mio partito", "non è per questo che ho sciolto la Margherita". Francesco Rutelli, in un'intervista al Corriere della Sera, ribadisce la scelta di abbandonare il partito Democratico e spiega che erano state poste tre condizioni: "non approdare al socialismo europeo, basta collateralismo e vecchie cinghie di trasmissione tra politica, corpi sociali e interessi economici e pluralismo politico". Nessuna di queste, argomenta l'ex vicepremier, è stata rispettata: "non ho nulla contro il Pd di sinistra - sancisce quindi - ma non può essere il mio partito", perchè la "socialdemocrazia non ha alcuna possibilità di parlare ai contemporanei".E poi, c'è l'alternanza. "Il Pd - spiega Rutelli - era nato per riconquistare il cuore, il centro della società italiana. Il suo spostamento a sinistra impone che altri assolvano questo impegno fondamentale". Ovvero, una forza politica di centro, "non un partito di Rutelli, ma una squadra", che avrà in Pier Ferdinando Casini "un interlocutore essenziale. E' giusto guardare lontano: con proposte serie, si può puntare a unire molte altre sinergie, sino a creare, in alcuni anni, la prima forza del Paese".

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