Fiat; Marchionne: Per Opel è la soluzione giusta, sfida europea
Roma, 10 mag. (Apcom) - L'accordo tra la Fiat e la Opel "è una
grandissima sfida europea". L'amministratore delegato del
Lingotto, Sergio Marchionne, torna ad esercitare il suo pressing
sui tedeschi dopo la frenata ricevuta dai governatori dei Laender
di Assia e Renania fermi sulla salvaguardia dei posti di lavoro,
ed assicura che quella di un'operazione con la casa
automobilistica tedesca sarebbe la "soluzione giusta per noi e
per loro". Da Torino, dove l'ad è intrevenuto per la festa della
Polizia, Marchionne incalza: "Se riusciremo a mettere insieme le
parti sociali riusciremo a trovare una grande soluzione per
l'Europa". Ma dalla Germania arriva ancora scetticismo. Secondo
il ministro dell'Economia tedesco, Karl-Theodor zu Guttenberg, ci
sono questioni "aperte" che sia per Fiat come anche per il
concorrente Magna, "vanno chiarite".
Intervistato del settimanale Der Spiegel, Guttenberg ha negato
di essersi già impegnato con Fiat come futuro partner di Opel
"pure sciocchezze", ha commentato. "Entrambi i piani, tanto
quello di Fiat quanto quello di Magna, contengono ancora delle
questioni aperte, che devono essere anzitutto chiarite", ha
spiegato. "Per ora vedo entrambi i piani con la stessa apertura e
scetticismo", ha puntualizzato.
Mentre dunque con la Chrysler le cose procedono speditamente -
ieri è arrivato l'ok del tribunale fallimentare all'integrazione
- tanto che Marchionne ha commentato "sta andando come ci
aspettavamo e con la tipica velocità americana che è essenziale",
per Opel c'è ancora tanto da fare. Bisogna lavorare, ha detto
l'ad. "Ci facciano lavorare, sono sicuro di convincerli". Del
resto sarebbe "la soluzione giusta per loro e per noi". "In
Germania - ha aggiunto - tutto è aperto, tutto da finalizzare e
da definire". Invece le "altre alternative della casa
automobilistica tedesca non sono la soluzione giusta
industrialmente". L'intesa con la Fiat insomma sarebbe
industrialmente più strategica per i tedeschi rispetto a quella
con i canadesi di Magna, con una coerenza che riguarda motori,
piattaforme e condivisione di prodotti. E a sperare nell'accordo
è anche il premier, Silvio Berlusconi: "spero che ci sia", ha
detto il presidente del Consiglio sottolineando che l'intesa
potrebbe essere condizionata anche dal rapporto tra i due governi
"cosa che è di importanza straordinaria".
Quanto poi ad eventuali ripercussioni e ricadute derivanti
dall'operazione, l'ad ha chiarito che "sono scelte difficili, lo
capisco, ma è il momento di farle la cosa importante è essere
assolutamente onesti sui problemi e su come affrontarli. Se ci
perdiamo questa occasione andiamo a trascinarci problemi
industriali per il futuro". Anche se almeno per Mirafiori non ci
saranno conseguenze. Per quello stabilimento l'impegno di Fiat è
"immovibile". Mirafiori è "il punto pensante della Fiat".
Rbr