Uniti contro il Gp dell'Eur
La protesta di Monza e Roma

Monza - Valigetta in mano, biglietto del treno. E tanta tanta voglia di dare il suo contributo a chi, per motivazioni differenti, conduce la sua stessa battaglia. Nessun Gran premio a Roma, nessuno sdoppiamento di appuntamenti. O, per Monza, sarà la fine. 
Enrico Radaelli, presidente degli Amici dell'autodromo e del parco, lunedì mattina era lì, in piazza Venezia, accanto a chi nella capitale ha deciso di far sentire tutta la propria contrarietà all'ipotesi di Formula 1 all'Eur. Altoparlanti che sputavano gli stessi decibel delle monoposto del Mondiale, giusto per far capire come realmente stanno le cose. Poi anche tanti appelli, perché l'idea del Gp venga definitivamente accantonata. «È stato un successo, anche perché l'iniziativa ha avuto una grande eco mediatica. Sin qui s'è stato detto che il progetto di Flammini aveva determinati consensi. La verità è che la Formula 1, a Roma, sono in pochi a volerla».

Radaelli continua: «Di problemi, gli organizzatori, ne hanno tanti. Perché il tracciato previsto sulla carta non tiene conto di troppe necessità, come per esempio le distanze minime delle tribune dalla pista. Il fatto è che non c'è spazio per prevedere situazioni a norma, a meno che non si vogliano eliminare decine di metri di parchi sottoposti a vincoli ambientali. Insomma, di cose che non vanno ce ne sono molte. Eppure chi vuole il Gp di Roma va avanti. Ecco perché, al di là delle pur importanti prese di posizione dei nostri amministratori, credo che sia necessaria una decisa iniziativa della politica. So che non sarà facile, ma non bisogna mollare la presa. Prima o poi credo che sarà inevitabile arrivare ad Alemanno, per far valere le necessità del nostro territorio».

L'APPELLO AI MINISTRI
Così, dopo averlo da tempo annunciato, la gente di Roma è scesa in piazza per spedire al mittente la proposta di Formula 1. Ma anche per fare capire che è giunto il momento di non tacere più le manovre che si nascondono dietro all'ipotesi di Formula 1 all'Eur. 
«La Formula 1 all'Eur sembra il miglior paravento dietro cui nascondere cubature», con queste parole Matilde Spadaro, capogruppo della Sinistra arcobaleno al Municipio XII e Vincenzo Vecchio, consigliere del Pd al XII Municipio, hanno accompagnato i cittadini dell'Eur che lunedì hanno presidiato piazza Venezia. «La passione per l'automobilismo nutrita da moltissimi italiani è il cavallo di Troia con il quale far digerire nuove costruzioni in un quartiere tra i più belli di Roma. Così dietro al Gran premio potrebbero spuntare le costruzioni sull'area del Tre Fontane e del Luneur. E a questo bisogna aggiungere che questo progetto porterebbe alla devastazione dei parchi, ora vincolati, all'abbattimento di moltissime alberature, all'innalzamento del livello del Pm10 e del Pm2.5. Chiediamo l'intervento urgente del ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo e del ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi, affinché blocchino questo inutile disegno».

I PROGRAMMI FUTURI
«A settembre daremo il via ad una serie di iniziative volte a far conoscere ai cittadini di Roma la verità su questo folle progetto. Tra quelle, riproporremo la diffusione del rombo dei motori delle auto di Formula 1 tra le case dell'Eur. Un rumore intollerabile che sarà percepito in modo effettivo dalla popolazione. Organizzeremo una riproduzione fedele ed effettiva del rombo dei motori delle monoposto con megafoni posti in cinque punti chiave tra case, uffici e l'ospedale Sant'Eugenio, lungo l'ipotetico circuito. Il tutto per due ore consecutive, affinché si capisca in cosa si traduce l'impatto acustico di un Gp. Un livello tale di decibel che è insopportabile per l'orecchio umano e per il quale i frequentatori della Formula 1, sia a Monza che a Montecarlo, sanno che l'unica difesa è rappresentata dai tappi alle orecchie».

L'APPELLO ALLA FERRARI
«Chiediamo anche alla Ferrari che non si renda partecipe di questa follia e che anzi voglia distinguersi da simili operazioni che rischiano di distruggere per sempre uno dei quartieri più belli del mondo».

FLAMMINI: IL GP NEL 2011
Ma non passano che ventiquattro ore prima che arrivi la dimostrazione di come Roma continuerà nel proprio progetto. La manifestazione dei residenti è liquidata senza troppe cure, come si farebbe con una zanzara che infastidisce accanto all'orecchio. «Il Gp a Roma? Pensiamo nel 2013». Queste di fatti sono state le parole di Maurizio Flammini sulla data nella quale si dovrebbe correre il Gran premio dell'Eur. Flammini ha poi aggiunto che il progetto Roma Formula Futuro partirà l'1 gennaio 2011 con circa 50 eventi. Il primo riguarderà la via della seta, un allestimento culturale che ricorderà il viaggio di Marco Polo e che si realizzerà con il coinvolgimento del governo cinese con quello indiano e del ministero degli Esteri.

«Con Monza i problemi sono stati superati. Sarebbe stupido rinunciare alla possibilità di avere due Gp che possono coesistere», ha rincarato il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Che poi sull'impatto ambientale del Gp ha aggiunto: «Mi sembra che si tratti di questioni molto ideologiche. Il via nel 2012 o nel 2013? Dipende solo da noi, da come gestiremo gli strumenti urbanistici».

«È inaudito che Alemanno parli addirittura per conto di Monza», ha aggiunto ancora Grimoldi. «Non è affatto vero che i problemi sono superati e la posizione del capoluogo brianzolo e del mondo dei tifosi e dei piloti rimane la stessa: un Gp a Roma rischia di ledere l'immagine della gara più bella del mondo, oltre a metterne a rischio la sopravvivenza. Se vuol continuare a mentire, lo faccia però a nome proprio: non usi il nome di Monza, e valuti bene se usare quello di Roma, viste le manifestazioni dei romani contro il Gp».

ECCLESTONE VUOLE LA COMPETIZIONE
Ormai basta attendere qualche settimana e, come in una ruota che gira, anche big Bernie torna a parlare di Monza e soprattutto di Roma, il sogno nel cassetto di cui solo lui, Maurizio Flammini e Gianni Alemanno hanno le chiavi. Solleticato sulla vicenda Roma e sull'imminente tornata elettorale per l'Aci Milano, Ecclestone s'è detto «felicissimo di come lavora Enrico Ferrari e anche l'Acm ha fatto buone cose. Non vedo il problema...», ha replicato solo sfiorando la questione della turbolenta vigilia del voto.

Poi, carota e bastone per chi si preoccupa della nuova offensiva romana per un suo Gp. «A me Monza piace perché è la stessa di sempre. Non è il massimo, ma è Monza. A Roma ci credono, hanno un accordo di principio con noi, attendiamo». Infine, sulla presunta volontà degli organizzatori di Roma di prendere in gestione anche l'organizzazione del Gp d'Italia. Ecclestone non nega: «Con Flammini ho parlato di questo e lui ritiene che sarebbe la cosa migliore da fare, per poter vendere in un unico pacchetto i due eventi. Da parte mia sono invece convinto che sia meglio la competizione tra due organizzazioni. E comunque prima vediamo se si fa il Gp di Roma». Anche perché, proprio la scorsa domenica, si è corso a Silverstone il Gp che lo stesso numero 1 Fom aveva negoziato con Donington, salvo poi vedersi costretto a una frettolosa retromarcia.

ACI: RICORSO ANCHE AL TAR
In tutto questo, un altro grande nodo resta da sciogliersi: quello delle elezioni Aci. Prima gli esposti alle Procure di Milano e Monza, ora anche l'annunciato ricorso al Tar della Lombardia. La lista Bini Smaghi, esclusa dalle elezioni per l'Ac Milano che si chiuderanno il prossimo giovedì 22, ha chiesto che venga posto lo stop alle votazioni con sospensione dell'efficacia esecutiva e annullamento della delibera che ha indetto le elezioni per il rinnovo del nuovo direttivo.Tra Roma e Milano, insomma, le nuvole che si appoggiano all'orizzonte sembrano ancora ben cariche di pioggia.
Stefano Arosio


 

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