Aggressione alla fiera di Milano
Una canturina tra i contusi

Un ubriaco ha picchiato alcuni visitatori all’evento artigiano a Rho «Ho visto un ragazzo cadere, l’ho aiutato a rialzarsi e mi ha tirato un pugno»

«Stavo camminando quando ho sentito il rumore di un uomo che inciampava dietro le mie spalle. D’istinto mi sono girata per aiutarlo ad alzarsi da terra». Ma il ragazzo non le ha usato molto gratitudine. Anzi: «Mi ha colpito al viso». Una canturina di 26 anni ha la guancia sinistra gonfia per via del pugno che un giovane le ha sferrato mentre passeggiava tra gli stand dell’ “Artigiano in fiera” all’interno dei padiglioni di Rho-Pero.

La spensieratezza di un’uscita con le amiche è stata spazzata via in un attimo, il tempo di realizzare di essere stata aggredita da uno sconosciuto. «Erano circa le 19,30 di martedì, abbiamo deciso di visitare la fiera proprio di sera pensando di evitare la ressa, quando ho sentito i rumori di una caduta dietro di me - racconta -. Subito mi sono girata e ho visto un ragazzo a terra così, senza pensarci, mi sono rivolta a lui per aiutarlo a rimettersi in piedi».

Non è stata una buona idea, si potrebbe dire, con il senno di poi. «Mi ha tirato un pugno sul volto facendomi saltare gli occhiali - ricorda -. Mi sono spaventata, non vedevo più nulla e ho iniziato a tremare prima di realizzare cosa fosse successo».

Le amiche hanno recuperato gli occhiali e di riflesso, una di loro ha anche tentato di inseguirlo, senza raggiungerlo. Ma il ragazzo non è andato molto lontano «Ha sbattuto contro una porta: era ubriaco. È anche svenuto, alla fine» aggiunge «mi ha fatto davvero male anche perché non me lo aspettavo, non c’era un motivo».

Martedì sera si sono quindi attivati i soccorsi della fiera. «Prima di colpire me aveva già ferito altre due donne». Sul posto è arrivata la sicurezza, «non subito, però - dice -. I sanitari ci hanno medicato, ma ho firmato per non essere trasportata in ospedale perché sapevo che non ero grave e sarei stata classificata come un codice poco critico con il rischio di passare tutta la notte lontano da casa».

Certo, rimane il nervoso e l’amarezza per l’episodio. «Mi hanno detto che ho 90 giorni di tempo per sporgere denuncia, ci sto pensando anche se sono sfiduciata. Cosa gli faranno poi? Lo arresteranno?» si domanda non senza nascondere una nota di sconforto.

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