Benzina, si sfiorano i 2 euro al litro
Ma resta il super risparmio con il Ticino

Le nostre tasche Nonostante il taglio delle accise i costi hanno ripreso a salire: in città forbice tra 1, 90 e 1,99. Nei Comuni di cintura è 1,82

La benzina, nonostante il taglio di tasse e accise deciso dal Governo e in vigore fino al prossimo 8 luglio, ha ripreso a salire. In alcuni distributori della città si sfiorano i 2 euro al litro e in qualche Comune del lago il tetto psicologico è già stato superato. Certo, nulla a che vedere con i 2,20 euro di qualche mese fa, ma adesso i prezzi sono in qualche modo “calmierati” e poi allora c’era la valvola di sfogo della Svizzera.

In Svizzera impianti vuoti

In Ticino i prezzi, che non godono della protezione governativa (anche se si stanno levando voci sempre più insistenti che chiedono un intervento di Berna in tal senso) sono ancora più alti. A Chiasso ieri si pagavano 2, 11 euro per un litro di benzina (2,08 a Pizzamiglio) e 2,24 per il diesel. Una differenza, rispetto a Como città di 21 centesimi al litro per la verde e di 25 per il diesel che si traducono, rispettivamente, in una convenienza italiana pari a 8,40 euro e 14 euro per pieni di 40 litri.

La risalita del costo della benzina, però, inizia a far crescere il timore di quello che potrebbe succedere se, l’8 luglio, nel pieno delle vacanze, il Governo dovesse decidere di non prorogare la misura di sostegno alle famiglie.

Almeno per ora, grazie al taglio, i distributori di benzina in Italia e nelle zone del Comasco hanno visto tornare a crescere il numero di clienti e la proroga all’8 luglio fa pensare alla continuazione del fenomeno dei “pendolari al contrario del pieno”, già avuto dal 22 marzo, da quando cioè il Governo ha dato corso al taglio delle accise, inizialmente prorogato sino al 21 aprile, poi fino al 2 maggio per arrivare all’ultima nuova proroga fino all’8 luglio, mettendo sul tavolo 2 miliardi di euro. Questo a meno di interventi analoghi oltre confine - dove i distributori lamentano cali di fatturato pari a oltre il 90% - che potrebbero rimescolare ulteriormente le carte.

Differenza tra i Comuni

Il prezzo della benzina più basso in Italia ha fermato nuovamente anche il discorso del ripristino della carta sconto benzina che, prevede, per scattare, che la differenza di prezzo, a favore della Svizzera, sia di almeno 5 centesimi di euro.

Come sempre, però, i prezzi praticati dalle singole compagnie (che, di fatto, li “impongono” ai gestori degli impianti di rifornimento) variano a seconda della zona. Se a Como città si sfiorano i 2 euro, nei Comuni di cintura dove sono presenti “pompe bianche” o quelle della grande distribuzione, le cose cambiano. A Fino Mornasco e Cantù, ad esempio, per la verde si va da 1,82 euro a 1,89 euro al litro con una differenza, quindi, rispetto alla città, di quasi dieci centesimi in meno che, nei casi limite, arrivano addirittura a poco meno di venti centesimi. E lo stesso vale anche per il diesel, che vede prezzi tra 1,80 e 1,81 euro nel Canturino e a Fino Mornasco e fino a 2 euro al litro nel capoluogo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA