Cabiate, bimbo morto prima del parto
La mamma fa causa alla ginecologa

Il 6 marzo il via al tribunale di Como del processo civile a un medico di Mariano dopo la denuncia di una donna di 27 anni

Un bimbo morto nel grembo della madre e un dolore infinito che sarà rievocato a distanza di tre anni in un’aula di tribunale. Inizierà il 6 marzo prossimo al tribunale di Como, infatti, il processo civile per cercare di accertare eventuali responsabilità. I fatti risalgono all’ottobre 2014, quando Rosy (un nome di fantasia), allora 27enne residente a Cabiate, era in attesa di dare alla luce il suo primogenito. Ad una settimana dal previsto parto si recava nello studio di Mariano Comense della sua ginecologa per una visita di controllo, sostenendo che non sentiva molto il movimento del bambino. Secondo la ricostruzione dell’accaduto, dopo una breve visita e al termine di un’ecografia, la ginecologa (che aveva ravvisato un battito rallentato del nascituro), inviava Rosy al pronto soccorso di Carate Brianza senza allertare l’ambulanza. Su un ricettario scriveva che Rosy necessitava di visita approfondita senza tuttavia avvertire (ed è questo uno dei nodi da sciogliere) dell’arrivo in nosocomio della donna.

Il servizio su La Provincia di sabato 20 gennaio 2018

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