Cantù, altro pezzetto metallico
nel pranzo in mensa
Dopo le lasagne, ora la pizza

Il primo episodio alle elementari di via Andina a fine ottobre, ora replica alla Degano di Vighizzolo. Il Comune convoca l’azienda che gestisce la refezione

E due. Prima era toccato alle lasagne, adesso alla pizza: per la seconda volta da ottobre a oggi un bambino delle scuole elementari si è ritrovato nel piatto della mensa un pezzetto di materiale metallico, forse proveniente alla confezione di uno degli ingredienti.

Per questo ora il Comune convocherà una riunione con l’azienda che ha in affidamento il servizio di refezione scolastica, per avere spiegazioni su cosa sia accaduto e chiedere, a questo punto, di rivedere i procedimenti di confezionamento del pasto.

Visto dal bimbo

L’episodio è avvenuto nei giorni scorsi alle scuole Degano di Vighizzolo. Un alunno, al momento del pranzo, ha notato che nel piatto, oltre alla fetta di pizza, c’era anche questo pezzetto metallico.

Niente che avesse a che fare con la ricetta insomma. Nessuna conseguenza per il bambino, che non l’ha ingerito e ha subito segnalato l’inconveniente all’insegnante, che ha quindi provveduto a sostituire il piatto. A generare ora perplessità in piazza Parini è il fatto che si tratti del secondo episodio in pochi mesi.

La multa: 150 euro

Il primo era stato alla fine di ottobre. In quel caso un alunno delle scuole elementari di via Andina aveva trovato all’interno della porzione di lasagne che gli era appena stata servita in mensa un pezzetto di materiale metallico come quello avvistato ora a Vighizzolo.

Un’ipotesi, che possa essere proveniente dalla confezione della pietanza o di qualcuno degli ingredienti. Allora la vicenda si era chiusa con una multa da 150 euro all’azienda che ha in affidamento il servizio dal 2017, come previsto dal capitolato dell’appalto.

Anche stavolta, alla luce di quanto è successo, conferma la dirigente dei Servizi alla Persona Antonella Bernareggi, si aprirà un confronto: «E’ accaduto esattamente come l’altra volta. Siamo stati avvisati dalla scuola e abbiamo subito chiesto all’azienda le proprie controdeduzioni. Ora farò richiesta di un ulteriore incontro in presenza, per indurli, se si rendesse necessario, a rivedere i procedimenti nel confezionamento del pasto. Un passo dovuto, per far sentire la nostra voce, anche se finora l’azienda si è sempre comportata molto bene, risolvendo ogni questione sia stata posta».

Girgi: «Faremo verifiche»

Si dice desolata anche l’assessore all’Istruzione Isabella Girgi: «Mi spiace davvero molto dell’accaduto – sottolinea – e confermo che procederemo aprendo una procedura per effettuare ulteriori verifiche».

L’azienda bolognese prepara e serve agli studenti canturini circa 1.800 pasti al giorno e finora, rimarcano la dirigente e l’assessore, il servizio è sempre stato di buon livello, operando anche la necessaria riorganizzazione per l’emergenza Covid in modo da garantire massima sicurezza.

«Ho visto i questionari sul gradimento – aggiunge Girgi – e sono sempre buoni, la qualità e il gusto ci sono, i bambini gradiscono. Ma è ovvio che quando accadono cose come questa, che pure esulano dalla nostra responsabilità, è doveroso fare tutto quanto sia possibile per capire perché sia accaduto ed evitare che possa ripetersi».

Silvia Cattaneo

© RIPRODUZIONE RISERVATA