Cantù, boom di multe non pagate. La morosità è oltre il 40 per cento

Il caso Fino al 2019 i due terzi delle sanzioni veniva regolarmente riscosso dalla polizia locale. Nel 2020 il record negativo: solo 51,8%. Risalita al 57% nel 2021. Molteni: «Problema per i conti»

Non c’è automobilista che, trovando una multa sul parabrezza, non si arrabbi contro il Comune accusandolo di voler far cassa. Ma la realtà è che neppure ci riesce, il municipio, dato che oltre il 40% delle sanzioni non viene pagato. Quindi tocca stilare gli elenchi da trasmettere alla società che si occupa dell’attività di riscossione coattiva delle entrate tributarie ed extratributarie dell’ente, perché provino a ottenere il dovuto.

Il che può richiedere anche di arrivare a minacciare il fermo amministrativo del veicolo. E in molti casi non basta neppure quello. L’amministrazione ha definito, anche per quest’anno, uno specifico progetto di recupero dell’evasione nell’ambito dell’attività di accertamento svolta dal settore Tributi. Ed è un milione di euro tondo tondo la cifra – presunta, al momento – che il Comune potrebbe incassare attraverso gli accertamenti legati al mancato pagamento di Imu e Tari.

Il comando della polizia locale deve fare altrettanto ed entro la fine dell’anno verranno inviate le cartelle a quanti non abbiano provveduto a pagare le multe per essere passati con il rosso o per non aver rispettato il limite di velocità. Anche se, rispetto al passato, le quote recuperate sono più consistenti. Merito anche della normativa che ha introdotto la possibilità di beneficiare dello sconto del 30% sull’importo se si effettui il pagamento entro cinque giorni dalla notifica. Non sono pochi, quanti, dopo aver ricevuto un verbale, lo ignorano bellamente. Nel 2019 le sanzioni amministrative per la violazione del codice della strada ammontavano al 943mila euro e ne sono stati riscossi 616mila, quindi il 65%. Nel 2020 le cifre si sono fatte inferiori, con 639mila euro di sanzioni e solo la metà, 359mila euro, il 51%, sono state pagate. Nel 2021, allentato il lockdown e quindi quando le persone hanno ripreso a uscire di casa e le auto a circolare, le sanzioni sono salite a 877mila euro e il riscosso si è fermato a 501mila euro, il 57%. Il che significa che oltre il 40% manca all’appello.

«Questi dati – commenta il vicesindaco Giuseppe Molteni, assessore al Bilancio – sono riferiti a due anni, il 2020 e il 2021, ancora fortemente caratterizzati dall’emergenza Covid. Quindi credo che un motivo per il mancato pagamento da parte di molti possa essere stato la mancanza di liquidità. Altri, invece, possono avere pensato che ci potessero essere dei rinvii legati alla pandemia. Soprattutto per l’Imu, questa presunzione che il tributo fosse stato congelato ha davvero bloccato gli incassi».

Senza contare che, per quanto riguarda le violazioni al codice della strada, sono numerosi i ricorsi. Ma c’è anche chi, semplicemente, non ha la volontà di pagare il dovuto.

«Sono percentuali importanti – prosegue Molteni – però mancato pagamento non significa mancato introito, perché vengono attivate tutte le azioni per arrivare al recupero del dovuto. E quando si avvia la riscossione coattiva molti si ravvedono, specialmente quando si trovano di fronte alla minaccia di un fermo amministrativo del mezzo».

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