Cantù, che fatica con l’anagrafe
«Linea occupata o non rispondono»

Protestano gli utenti, costretti a richiamare decine di volte per fissare l’appuntamento. Allo sportello anche chi, disperato, si presenta di persona. E chi manda messaggi agli assessori

Lo ammette anche l’assessore Andrea Lapenna, oggi all’anagrafe la situazione è complicata. Piange il telefono, cantava Modugno, o meglio piangono i cittadini, costretti a richiamare decine e decine di volte prima di riuscire a parlare con qualcuno. Il problema è sempre lo stesso, insuperabile, la mancanza di personale.

I pochi in servizio da soli non ce la fanno e in questi giorni, per l’assenza della persona addetta a rispondere al numero unico di prenotazione degli appuntamenti, la situazione è precipitata. Al punto che lo stesso Andrea Lapenna e il consigliere Tonino Intini, capogruppo di Forza Italia, si mettono a dare risposte ai cittadini sui social e non solo, personalmente. Tempo un paio di settimane e si terrà la prima prova del concorso pubblico con 200 candidati per assumere due persone, il che dovrebbe essere un aiuto, anche se si limiterà a ricostituire l’organico dell’ufficio. Ma non è ancora detta l’ultima parola, perché le prescrizioni anti Covid potrebbero ritardarlo ulteriormente.

Già in estate ai Servizi Demografici si erano registrate lunghe code e parecchio malumore tra i cittadini. Non una novità, visto che si tratta degli uffici con maggior afflusso di pubblico, e che - gli unici - non hanno chiuso neppure in pieno lockdown. Ma le misure di sicurezza, che scaglionano gli ingressi, hanno peggiorato la situazione. La validità delle carte d’identità scadute è stata prorogata fino al 30 aprile, ma le necessità riguardano anche molti altri certificati.

In agosto è stato istituito il numero unico di prenotazione, 031.717.406, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13, e martedì e mercoledì anche dalle 14 alle 17. Il Comune stesso aveva messo le mani avanti chiedendo pazienza, perché il numero avrebbe potuto essere spesso occupato. Ma la pazienza pare non bastare più. In tanti lamentano di non riuscire a mettersi in contatto con l’ufficio per giorni.

E oggi, se si ottiene risposta, ci si sente dire che la persona addetta a fissare gli appuntamenti è assente. Basta fare un giro fuori dall’ufficio per verificare. Nessuna voglia di metterci la faccia, ma le conferme arrivano.

C’è la giovane donna mora che ha chiamato molte volte a vuoto, per poi sentirsi dire che l’avrebbero ricontattata per darle un appuntamento e l’hanno fatto tre giorni dopo. C’è il ragazzo che, preso dalla disperazione, è venuto di persona, ma senza risolvere nulla perché una volta qui si sente rispondere che deve fissare un appuntamento. Per telefono. C’è chi, alle prese con la cittadinanza, si perde in una burocrazia poco comprensibile anche agli autoctoni. Servono rinforzi, e subito. Ma oggi non è possibile dire quando prenderanno servizio.

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