Cantù, cibo in auto e nell’armadietto
Almeno 15 furti alla mensa dell’ospedale
QUI il video della telecamera

Il responsabile del servizio ripreso più volte dalle telecamere: accusa di peculato. Altre quattro dipendenti, tutte donne, accomunate dal medesimo vizietto: una colta in flagranza

Nuovi particolari sull’inchiesta per peculato e furto avviata dalla Procura per gli ammanchi di alimenti alla mensa dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Cantù.

In un comunicato diffuso ieri la questura ha reso noto che il responsabile della mensa - un uomo residente in provincia - nelle ultime due settimane è stato in più occasioni sorpreso a far sparire merce di vario genere (si parla di almeno 15 episodi).

Pare che la nascondesse dentro al suo armadietto e che, almeno in una circostanza, sia stato ripreso mentre provvedeva personalmente al trasbordo di una intera cassetta di frutta dal vano del furgone addetto al servizio al bagagliaio della sua personale autovettura.

Nel suo armadietto, gli agenti della squadra mobile hanno rinvenuto l’altroieri del materiale sanitario di proprietà dell’ospedale. E però non è finita: perché l’indagine ha fatto emergere anche la posizione di un gruppo di quattro dipendenti donne della stessa mensa.

Tutte accomunate dal medesimo “vizietto” del furto, se è vero, come è vero, che anche l’altro giorno, nelle stesse ore in cui era in corso la perquisizione, una delle quattro è stata colta in flagranza di un ennesimo furto di alimenti.

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