Cantù, dietrofront dei “no vax”
Due su tre rientrati in casa di riposo

Garibaldi Pogliani: un paio di operatori ci ripensano dopo la sospensione dello stipendio. Il presidente Cozza: «Così l’organizzazione del lavoro non risente più delle assenze dai turni»

A casa resta solo un operatore sanitario no vax: dei tre sospesi, infatti, gli altri due hanno infine deciso di farsi vaccinare, per poter rientrare così al lavoro nelle Rsa della Fondazione Garibaldi Pogliani. La onlus aveva persino anticipato il decreto legge del Governo Draghi nel mettere i propri dipendenti di fronte al bivio secco: o la vaccinazione o niente stipendio. Ed è facile che, tra le riflessioni che hanno infine portato sulla strada della profilassi chi ancora non aveva ottemperato all’obbligo vaccinale, vi sia stato anche l’aspetto relativo alla conseguenza di essere rimasti senza paga mensile dall’inizio del mese.

Uno solo resta ”congelato”

A fornire un aggiornamento sulla questione, Silvano Cozza, presidente della Garibaldi Pogliani. «Al momento, soltanto un dipendente è sospeso dal lavoro. Gli altri due si sono vaccinati. Un aspetto, dal nostro punto di vista, senz’altro positivo. Non so esattamente quale sia il motivo per cui abbiano infine deciso di vaccinarsi, ma visto quanto decretato dal Governo, risulta infine piuttosto inevitabile che alla fine ci si debba adeguare a quanto si decide», dice.

Intanto, al vaccino dovranno di nuovo sottoporsi gli ospiti. A breve, infatti, ci sarà un nuovo giro di vaccinazioni: la terza dose, per i pazienti delle Rsa, è prevista da Regione Lombardia a partire dall’11 ottobre. «Ci stiamo preparando per la terza dose - dice Cozza - il mese prossimo è ormai imminente. Credo che funzionerà come per la prima e la seconda dose, con la distribuzione nelle strutture e poi il nostro personale che si occuperà quindi della somministrazione».

Nelle tre Rsa della fondazione - via Galimberti, via Fossano e Capiago Intimiano - Non ci sono casi di ospiti positivi al Covid-19. Un fenomeno che sta iniziando ad affacciarsi in altre Rsa della provincia. «All’ultimo aggiornamento che ho ricevuto dalla direzione sanitaria non risultano casi», afferma il presidente.

Solo 10 posti liberi in Rsa

Non manca la fiducia da parte delle famiglie. Indice di un ritorno alla normalità, o quel che alla normalità può assomigliarle, è il dato dei posti occupati. «Restano al completo, già da qualche settimana, la Rsa 1 di via Galimberti e Capiago Intimiano. La Rsa 2 di via Fossano si sta riempiendo. Ormai c’è spazio soltanto per una decina di posti», spiega il presidente». Quindi, in via Galimberti 112 posti su 112 sono tutti occupati. Così anche per Intimiano, 60 su 60. Via Fossano, che era a 105 un paio di settimane fa, sale a 110 posti su un totale di 120.

Infine, si procede con gli ultimi aspetti normativi per la quarta Rsa, in via Sparta: l’apertura potrebbe essere questione di mesi. «Siamo alla fase dei collaudi, che potrebbe completarsi, se tutto va per il verso giusto - ricorda il presidente - anche in breve tempo».

L’allacciamento alla rete elettrica, atteso per quattro mesi, infine era stato effettuato dagli operatori. È possibile quindi, viste le previsioni, che i primi ospiti, se non alla fine dell’anno, arrivino almeno all’inizio del 2022.

Christian Galimberti
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