Cantù, gli artigiani e i cantieri
«Basta, la viabilità è al collasso»

Secondo le categorie i lavori in corso dimostrano la fragilità della rete viaria cittadina. Confartigianato: «Serve una tangenziale esterna». Cna: «Ignorate le richieste su Pedemontana»

In coda, nel traffico, ci sono anche gli artigiani. Che devono provare a spostarsi tra una consegna, un lavoro a domicilio, la bottega e il magazzino. Solo che, a Cantù, non è facile. E se si tira un sospiro di sollievo per la riapertura imminente tra via Daverio e via Saffi, e se tutto sommato si è soddisfatti per il primo lotto - lavori previsti nel 2020 - della Canturina Bis tra Cucciago e Cantù, la richiesta delle associazioni di categoria, Confartigianato Como e Cna Como, è sempre la stessa: servono le tangenziali.

Tutti d’accordo: al di là dei cantieri di queste settimane, è bastato constatare come un banale guasto alle tubature di via Montesanto abbia messo la città in ginocchio. Come vi siano state altre code per un solo semaforo spento per un problema elettrico, l’altro giorno, tra via Milano e via Borgognone. Dove, domenica, si interverrà sempre per una falla sotto l’asfalto.

«Avevamo preparato un dossier, negli scorsi anni - ricorda Alessandro Marelli, presidente della delegazione di Cantù di Confartigianato Como - La situazione viabilistica è sotto gli occhi di tutti: piuttosto drammatica. Lo dicono le chiusure di via Saffi, di via Montesanto. Stare in coda, per noi, è un problema. Tempo perso. Bene la riapertura (prevista per venerdì, sempre che non piova, ndr) di via Daverio».

«Qualche artigiano prova a passare dai paesi - conclude- . Ma se si ha un camion e non un furgone, diventa difficile. Serve una tangenziale esterna. Ma per finire tutta la Canturina Bis, fino a Mariano, ci vorranno senz’altro altri finanziamenti. E altro tempo».

Problemi che conosce Enrico Benati, presidente di Cna Como. «Stiamo pagando l’insipienza dei passati anni di amministrazione - dice - Cantù, a suo tempo, perse il treno della Pedemontana: noi producemmo un documento, che fu completamente ignorato. Quel treno è passato. E non tornerà più. In queste settimane abbiamo testato le difficoltà nello spostamento all’interno della città. C’è un sistema viabilistico molto fragile, basta un piccolo intoppo e tutto il sistema va in tilt».

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