Cantù, il blocco operatorio
aprirà a fine settembre

Ormai conclusi i lavori: dovevano durare 400 giorni, ma sono stati necessari 4 anni

Dopo una decina d’anni d’attesa e quattro di cantiere, finalmente al Sant’Antonio Abate si vede la luce: per la fine di settembre o i primi di ottobre si conta di poter far entrare i primi pazienti nel nuovo blocco operatorio realizzato sopra il pronto soccorso.

Non è stato un percorso semplice, semmai un percorso a ostacoli, con più di un allagamento che aveva reso necessario anche traslocare il reparto d’emergenza urgenza sottostante, ritardi, interruzioni e alla fine anche l’epidemia di Covid, che ovviamente non ha facilitato le cose anche su questo versante, bloccando i cantieri da marzo. Adesso, però, si è davvero alle battute finali, il che è una buona notizia anche perché il nuovo blocco operatorio, con le sue quattro sale, permetterà di incrementare i numeri dell’attività al Sant’Antonio Abate, anche perché quelle attuali, di sale operatorie, riqualificate in anni recenti, non resteranno ovviamente in disuso. Così come è una buona notizia – e non era scontato, qualche mese fa – il fatto che non si sia arrivati nelle aule di tribunale, con tutte le spiacevoli conseguenze del caso.

Il cantiere avrebbe richiesto 400 giorni di lavori e invece è stato aperto quattro anni fa. Dopo tre mesi di stop forzato cause pandemia, alla fine di giugno i lavori sono ripresi, in parte eseguiti dall’Asst Lariana. «Per quanto riguarda le opere di nostra competenza – conferma il direttore amministrativo Andrea Pellegrini – sono completate, mancano solo alcuni interventi davvero minori. Ora tocca alla parte relativa all’accreditamento e ai collaudi. Però finalmente vediamo la luce, anche i fornitori stanno consegnando i materiali acquistati. Conto che per la fine di settembre o i primi di ottobre il blocco possa essere operativo».

(Silvia Cattaneo)

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