Cantù, il campanile resta ancora al buio
«Trascurato il simbolo della città»

Gianni Ricci invita a illuminare meglio l’edificio di San Paolo E c’è chi fa notare anche il degrado dell’orologio

Un campanile considerato un gioiello di grazia e di equilibrio, ma ormai invisibile alla sera.

Ed è anche buio pesto in tutta l’area circostante alla basilica di San Paolo. La situazione diventa ancora più triste perché siamo a ridosso delle festività natalizie. Le luci del grande orologio che segna da ogni lato cardinale la sua presenza sulla città sono perennemente spente ormai da mesi e non si vedono all’orizzonte possibili rimedi.

«Sono molto dispiaciuto per l’attuale situazione – dice Gianni Ricci, artigiano e cultore delle tradizioni locali – Qui ogni pietra dovrebbe essere valorizzata. La piazza del sagrato della chiesa di San Paolo è uno degli angoli più suggestivi dell’intera Brianza. Anzi lo stesso campanile è uno dei simboli della Brianza. Non capisco come si possa lasciare abbandonato in questo modo un angolo così incantevole di bellezza e di fede». «Sono sufficientemente anziano da ricordare il passaggio dei bombardieri “alleati” sopra il campanile, perché da piccolo risiedevo nella corte degli Zappa, proprio all’inizio di via Ariberto» prosegue Ricci.

«Quindi ricordo anche lo spavento che avevano procurato. Non mi risulta però che ancora oggi esista ancora il coprifuoco o l’oscuramento con la carta di colore blu», ironizza.

È pur vero che per mesi si sono svolti alcuni lavori di restauro del tetto della chiesa parrocchiale di San Paolo. Certo l’aspetto attuale del fabbricato non appare dei migliori, con molti degli edifici della ex proprietà Airaghi abbandonati a se stessi: un’incuria più volte denunciata e sottolineata, che però coinvolge il problema dell’illuminazione dell’intera zona.

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