Cantù, il sindaco Arosio:
«Ora farò l’assessore»

Ma nterrà la delega al Bilancio: «Voglio portare la nave in porto e spenderò quanto è possibile»

A malincuore, ha dovuto lasciare il timone della maggioranza, tenuto ben saldo durante due anni che non sono stati una crociera, perché incombeva la tempesta dell’incompatibilità. Oggi il sindaco Edgardo Arosio lo cede a un altro leghista, Davide Maspero, ma di certo non scende a terra. Resta in cabina di comando, anche se nel ruolo di assessore, perché «l’obiettivo è portare la nave in porto». Ovvero sino alle elezioni della prossima primavera. Non sono state settimane semplici quelle successive alla sentenza del Consiglio di Stato che ha decretato che deve togliersi la fascia tricolore, ma Arosio, che tutto è tranne che un novellino, è sempre apparso sereno e molto poco incline a fare la vittima sacrificale. La politica è un gioco di squadra, anche quando si perde la partita. Oggi, dopo un periodo di vacanza, appare abbronzato e in forma. Riesce persino a scherzare: «meglio decaduto che deceduto» osserva, con una battuta.

Arosio, lunedì il consiglio comunale si riunirà per aprire l’iter che porterà alla sua decadenza.

E’ pronto?

Io non ci sarò. Perché non condivido assolutamente questa sentenza, pur rispettandola. E perché non ho nessuna intenzione di fare il tacchino nel forno. Lascio che siano i consiglieri comunali ad avviare la procedura.

L’intervista intera su La Provincia in edicola venerdì 24 agosto

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