Cantù, l’appello dei commercianti
«Denunciate chi vi minaccia»

Bolla (Confcommercio) sulla sicurezza in centro: «La situazione sembra già migliorata

Denunciare chi, con atteggiamenti criminali, trasforma baristi e commercianti in vittime.

Perché la guardia, anche se ora vi sarebbero «meno presenze malavitose rispetto a un paio d’anni fa», non si può abbassare. È questo il fronte comune a cui volentieri aderiscono le associazioni di categoria, nel rinnovare una disponibilità sul tema, in queste settimane in cui è in corso il processo per presunti fatti di ’ndrangheta a Cantù.

Si inserisce nella breccia apertasi nel muro del silenzio, possibile grazie alla coraggiosa testimonianza al Tribunale di Como di un giovane di 24enne, la volontà di Confcommercio Como e Confesercenti Como, di una presenza importante in termini, più generalmente, di legalità.

È Alessandro Bolla, referente per Cantù di Confcommercio Como, a dare conferma di una sensazione già avuta tra i politici locali.

Dopo la decina di arresti dei Carabinieri di Cantù, un paio d’anni fa, in grado di stroncare gli appetiti sulla movida cittadina, sulla scorta delle carte di un’inchiesta passate prima dalla Procura di Como e poi alla Dda di Milano, la situazione sembra più serena. Anche se è sempre difficile, poi, avere piena contezza di quanto si muove nel sottobosco.

Ad ogni modo: «Ero presente alla serata sulla ’ndrangheta organizzata nelle scorse settimane al Salone dei Convegni, e la nostra disponibilità, anche in vista della costituzione dell’Osservatorio sulla Sicurezza e Legalità voluto dal Comune (sono partite le richieste alle varie realtà, come commercianti, scuole e magistratura, di nominare i propri rappresentanti: l’intenzione del vicesindaco Alice Galbiati è di partire il prima possibile con il primo appuntamento, ndr) c’è sempre. Siamo pronti a dare una mano. Abbiamo uno sportello ad hoc a cui i nostri associati possono segnalare episodi di racket. Non facciamo gli 007, senz’altro è necessario rivolgersi a carabinieri e autorità di polizia. Ma siamo pronti a dare ascolto e aiuto. Per il momento, comunque, non ci sono segnalazioni».

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