Cantù, morì sotto l’escavatore
Accusato il padre della vittima

La Procura di Como ha chiuso l’inchiesta sulla morte di Francesco Morabito: «Non lo stava guidando lui». Indagati il genitore e un camionista: secondo il magistrato era quest’ultimo a manovrare il mezzo

Non era Francesco Morabito a guidare l’escavatore che, nell’aprile scorso, lo ha ucciso in un tragico infortunio sul lavoro. Questa, almeno, è la convinzione della Procura di Como che nei giorni scorsi ha notificato a due persone, indagate per omicidio colposo, l’avviso di chiusura indagini.

Si tratta del padre di Francesco, 66 anni, canturino, e di un 53enne di Lentate sul Seveso, ovvero l’uomo che quel giorno si trovava nell’officina meccanica dei Morabito proprio per ritirare il bobcat che ha schiacciato e ucciso il 39enne che da tempo lavorava nell’azienda di famiglia.

Se l’accusa del padre è quella di omicidio colposo in quanto legale rappresentante della ditta teatro dell’infortunio mortale, e dunque in quanto responsabile del rispetto delle norme in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, il trasportatore è invece accusato dello stesso reato in quanto ai comandi dell’escavatore.

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