Centri estivi, Cantù ci crede
«Da fine mese a tutto agosto»

Il Comune ha scritto a società sportive, oratori e scuole per sondare la disponibilità. Girgi: «Le risposte entro il 5, così da aprire le iscrizioni il 22. Centinaia di ragazzi da organizzare»

Una corsa contro il tempo per riuscire a dare una risposta alle tante famiglie canturine che sperano nella partenza dei centri estivi per avere spazi aggregativi ed educativi per i ragazzi. Risposta che, in tempi di Covid-19, dovrà essere inedita, unendo le forze di Comune, pastorale giovanile di San Vincenzo, associazioni sportive e non, per dar vita a un centro estivo diffuso, ovvero non più concentrato in un unico luogo. Obiettivo, partire il 22 giugno e poi proseguire anche in agosto. La città si è rimessa in moto, i genitori sono tornati al lavoro, per cui i centri estivi diventano indispensabili. Nei Comuni vicini diverse esperienze sono partite o stanno per partire, ma vero è che si tratta di dimensioni e numeri ben diversi.

Nel caso di Cantù i Grest ogni estate coinvolgono almeno 1.200 piccoli utenti e 200 educatori volontari e altri 200 minori nel centro estivo a cura del Comune. A sollevare la questione è Francesco Pavesi di Lavori in Corso: «Sul giornale di qualche giorno fa il sindaco di Mariano rilasciava dichiarazioni molto preoccupate sulla sostenibilità economica dei centri estivi: cosa succede a Cantù? Non sappiamo come si stia muovendo l’amministrazione su questo fronte anche se siamo a una settimana dalla chiusura delle scuole. Abbiamo notizia che siano state contattate realtà educative e associative per consegnare in quattro/cinque giorni compreso il weekend un progetto per l’estate: non mi sembra un buon modo di programmare. Ecco perché chiediamo un consiglio comunale aperto in cui discutere le strategie per ripartire nel post Covid. Abbiamo appoggiato e anche apprezzato il funzionamento del centro operativo comunale, la costituzione di una rete per il sostegno alle famiglie più bisognose, ma ora è tempo di programmare le strategie a lungo raggio».

Risposte in merito, replica l’assessore ai Servizi Sociali Isabella Girgi, arriveranno a breve: «Il dpcm è stato reso noto il 17 maggio e rinviava alle linee guida della Regione, uscite il 29. Noi venerdì mattina, quindi in tempi brevissimi, abbiamo scritto a tutte le associazioni sportive, chiedendo se siano interessati a collaborare e per il 3 giugno attendiamo la loro risposta. Abbiamo scritto anche a oratori e scuole, e attendiamo la loro per il 4-5 giugno. Indicheremo quali sono i nostri criteri, perché possano proporre progetti rispondenti e non allungare i tempi». «Il nostro intento - conclude - è uscire il 22 giugno con la nostra proposta. Ovviamente dobbiamo garantire massima sicurezza a tutti e il rispetto delle regole, anche per le responsabilità previste. Ma vogliamo riuscire ad aiutare tutte le famiglie che ne hanno bisogno, cercheremo di dare una mano a tutti».

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