Centro per disabili e casa di riposo
Fecchio, nuova Rsa Garibaldi Pogliani

Inaugurata la quarta struttura della Fondazione, dove c’erano le piscine di via Sparta. Attivati per ora 20 dei 40 posti per portatori di handicap lievi, poi altri 40 riservati agli anziani

Non è stato facile arrivare fin qui, attraversando i due anni terribili della pandemia che hanno messo a dura prova le residenze sanitarie per anziani, e altre difficoltà si profilano all’orizzonte, tra mancanza di medici e infermieri e ritardi nella consegna dei materiali.

Ma la determinazione e l’ottimismo continueranno a sostenere la Fondazione Garibaldi Pogliani, che ieri ha tagliato ufficialmente il nastro della propria quarta struttura in uno degli angoli più belli della città, in mezzo al verde, dove un tempo sorgevano le piscine di Fecchio, in via Sparta.

Attivati per ora una ventina di posti, disabili lievi, non anziani, che presto passeranno a 40. Successivamente si aprirà anche il primo piano agli anziani, dove ci sono altri 40 posti. Le richieste non mancano, conferma la direttrice generale Giovanna Rubatta, e tante ce ne sarebbero per l’estate, per ricoveri di sollievo, il problema, semmai, è il fatto che il materiale per allestire le stanze, ordinato mesi fa, non sia ancora stato consegnato a causa dell’instabilità del periodo.

Tante presenze ieri mattina

Un’inaugurazione affollata quella di ieri mattina, con tante autorità, dal sottosegretario all’Interno Nicola Molteni al presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi e l’assessore regionale ai Servizi alla Persona Alessandra Locatelli. E poi il sindaco Alice Galbiati e i colleghi di Brenna, Cucciago, Figino Serenza, Novedrate; i consiglieri regionali Fabrizio Turba e Angelo Orsenigo. E Angelo Porro, presidente della Bcc di Cantù, a rappresentare i benefattori della struttura: in occasione della recente approvazione del bilancio sono stati donati 50mila euro.

S’è detto soddisfatto ed emozionato il presidente della Garibaldi Pogliani Silvano Cozza, ripercorrendo due anni nel corso dei quali ha ammesso di avere passato notti insonni per la preoccupazione: «Oggi però è un momento di gioia. L’idea è nata nel 2017, quando ci siamo resi conto che le liste d’attesa continuavano a crescere, arrivando fino a 150 persone. I lavori di realizzazione sono iniziati nel 2020, ma poi è arrivata la pandemia e tutto si è bloccato».

Il sindaco: «Vittoria della tenacia»

Momenti terribili per le rsa, che hanno visto le liste d’attesa azzerarsi: «E’ però prevalso l’ottimismo e abbiamo deciso di cambiare destinazione d’uso, creando quattro micro comunità alloggio per disabili al piano terra. Ora le liste d’attesa si stanno ricostruendo. Ma ci sono altri problemi: mancano personale medico e infermieristico e poi ci sono i lunghi ritardi nella consegna degli arredi a causa della guerra in Ucraina. Per questo motivo abbiamo attivato 20 posti su 80».

L’assessore regionale Alessandra Locatelli ha elogiato il rapporto tra la Fondazione e il territorio: «E’ importante mettere insieme tutte le energie e andare tutti nella stessa direzione. E’ questo che fa la differenza». La dimensione familiare della struttura è un valore aggiunto «le persone non sono solo la malattia, hanno bisogno di relazionarsi».

Un risultato frutto della tenacia, ha sottolineato il sindaco Alice Galbiati: «Oggi celebriamo la vittoria della tenacia nel guardare sempre avanti nelle difficoltà. È un onore per Cantù ospitare queste strutture».

Silvia Cattaneo
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