Ciclista canturino travolto e ucciso
La Cgil: «Era una grande persona»

Cordoglio in città per il tragico incidente che è costato la vita ad Alberto Buzzoni, 73 anni, una vita spesa per la politica e il sindacato

CANTU’

È stato tradito dalla propria passione per il ciclismo il canturino Alberto Buzzoni, 73 anni, morto ieri poco dopo essere stato travolto insieme a un amico settantenne al confine tra Novedrate e Lentate sul Seveso da una Mercedes guidata da un cinquantenne.

«Persona di grande civiltà e umanità aveva lavorato nella sede centrale lariana gestendo la delicata fase di passaggio dalla Sip alla Telecom, mostrando doti non comuni di sensibilità, nel rappresentare le istanze e i bisogni dei lavoratori» è il toccante ricordo di Giacomo Licata, attuale segretario generale della Cgil lariana. Buzzoni, dopo aver raggiunto la pensione, era diventato un punto di riferimento della Federconsumatori e dello Spi-Cgil.

Aveva una grande passione per la lettura, soprattutto per la politica. A più riprese aveva fatto parte degli organismi dirigenti locali del Pci e poi del Pds e dei Ds. Appassionato difensore dei diritti civili, si era qualificato negli ultimi anni soprattutto nella difesa dei diritti sociali delle persone più deboli e indifese: la nuova frontiera dei diritti, che coinvolgevano da un lato, la difesa dei consumatori, dall’altro delle persone anziane: per questo motivo aveva accettato la nomina nel consiglio di amministrazione della Casa di riposo “Garibaldi Pogliani”: svolgendo l’incarico con passione e competenza.

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