Covid, boom di casi nel Canturino
Rsa di Cucciago: 72 ospiti positivi

La rassicurazione: «Tutte situazioni poco sintomatiche». Alla casa di riposo “Pascoli” ci sono 100 anziani. Contagiati anche 7 infermieri. “Garibaldi Pogliani” stabile. Dati complessivi in rialzo a Cantù: 891

Il Covid-19 che colpisce a tappeto il Canturino, con diversi casi in città e nei paesi. A Cantù, sono quasi 900 i positivi, a cui si aggiungono circa 200 persone in quarantena: oltre 1.100 persone che non possono uscire di casa. Ma, nei paesi, si teme un’avanzata del coronavirus nelle Rsa. Caso emblematico, la Pascoli di Cucciago, che, in primavera, alla prima ondata, era restata a zero casi.

Oggi, la situazione è diversa: 72 positivi su 100, anche se, come riferito dai vertici della struttura, tutti con pochi sintomi, al massimo qualche febbre. Pochi i casi in altre Rsa, come la Vivaldi di via Sparta a Cantù, meno di cinque positivi, e la Garibaldi Pogliani, 6 positivi a Capiago Intimiano, e 3 nelle due Rsa presenti a Cantù.

La sensazione è che, ad esempio, per quanto riguarda le Rsa, chi abbia pagato al primo giro, si ritrova ora con pochi numeri in quest’autunno, e viceversa. E forse è stato così anche per i contagiati, ad esempio, residenti a Cantù. L’elevato numero di tamponi, oltre alla diffusione del contagio, riferisce di una situazione che vede, nella Città del Mobile, 891 persone colpite dal coronavirus, e 180 in sorveglianza attiva.

A Cucciago, a sorpresa, la Pascoli, questa volta, si trova a conteggiare 72 casi su 100 ospiti. Il Gruppo La Villa, attraverso il proprio ufficio comunicazione, all’insegna della massima trasparenza, fornisce indicazioni molto precise. Oltre agli anziani, vi sono poi 7 casi su 88 per quanto riguarda invece gli operatori.

Che significa anche una riformulazione dei turni, con questi numeri, più che affrontabile. Gli ospiti non hanno sintomatologie gravi: qualche tosse, raffreddore, qualche dolore in più del solito, e generalmente sono in buona vitalità. Non si sono registrati decessi da Covid-19. Gli spazi interni sono gestiti come se vi fossero due Rsa, una zona Covid e un’area verde. Accessi e personale distinti.

«I controlli non sono mai mancati, c’è un processo molto organizzato su tutto - rassicura la responsabile della comunicazione - per la natura del virus, definire il punto zero è impossibile. Ma tutte le precauzioni sono state e saranno messe in atto. Comunque c’è una complessiva serenità».

Christian Galimberti

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