Daspo al sindaco, parlano i residenti
«Una buffonata: non è nulla di grave»

A Capiago Intimiano in tanti ritengono esagerato il provvedimento contro Cappelletti: «Ha acceso due fontanelle luminose per i figli, c’è gente con reati veri che resta in carica»

A sentire i commenti, tanti cittadini sono dalla parte del sindaco Emanuele Cappelletti, destinatario, nei mesi scorsi - quando era ancora capogruppo consiliare in minoranza - di un Daspo: il divieto di accedere alle manifestazioni sportive, nel suo caso valido per un anno, per aver acceso due fontanelle natalizieper fare divertire i suoi due bimbi.

Il fatto di averle accese su un parcheggio vuoto, vicino allo stadio di Sondrio, il 9 dicembre scorso mentre era in corso il match calcistico Sondrio-Como - a cui non ha assistito: il motivo della trasferta in Valtellina, dice, era una gita in agriturismo con i bimbi - gli è costato il provvedimento. Ma la maggioranza dei residenti in paese sono decisi a bollare il tutto come un’assurdità di poco conto.

Così a pescare nel mucchio, ieri mattina. «Non saprei cosa dire. Ma la sensazione è che in Italia non funzioni mai niente», dice Teresiano Donnarumma. «Decideranno le autorità competenti, il fatto che sia sindaco per me non c’entra, mi sembra più una sua questione personale. Fino a quando non fa danni da sindaco, per me, va bene così», afferma Alessandro Andreotti.

«Con tutto quello che abbiamo in giro, mi sembra una cosa assolutamente di poco conto - dice Paola Cassini - Un conto è picchiare qualcuno allo stadio, un altro accendere due fontanelle». «Non è giusto questo Daspo. Dimettersi? Assolutamente no», afferma Maurizio Bedon. «Nella vita c’è gente che delinque davvero: processo per direttissima, vengono messi fuori il giorno dopo - dice Luigi Golino - Qui, il Daspo per due fontanelle luminose».

© RIPRODUZIONE RISERVATA