«De Amicis, la trattativa va avanti»
La Diocesi milanese riapre i giochi

Il caso Toni rassicuranti dalla Fondazione dopo l’uscita choc di Colombo («vendita bloccata»)

Resta ancora tutta da scrivere l’ultima parola sulla questione del passaggio di proprietà dell’ex collegio De Amicis.

Se da parte di Pietro Colombo, l’imprenditore che pareva ormai sul punto di acquistarlo, è arrivato l’annuncio di un brusco stop nella trattativa, la Fondazione Ambrosiana Cultura Educazione Cattolica, proprietaria dell’area, lascia invece aperta la porta al dialogo: «Auspichiamo che ci possano essere a breve nuovi incontri che permettano di arrivare alla soluzione che abbiamo sempre sostenuto».

Il Progetto, di cui da qualche mese si parlava in città, prevede di aprire all’interno del De Amicis, che l’anno passato ha cessato definitivamente la propria attività dopo 107 anni di attività didattica ed educativa, una scuola di alta formazione meccanica. Una partita importante e delicata, che era noto avrebbe richiesto mesi per definirne l’iter.

Il passaggio cruciale era stato l’ottenimento del benestare da parte del Vaticano, necessario per via dell’importanza dell’operazione, che finalmente era stato concesso in aprile. Il che aveva alimentato molte speranze da parte dell’amministrazione dei canturini, di fronte alla possibilità di risolvere al meglio un nodo urbanistico fondamentale relativo al centro. Da molti mesi ormai il De Amicis è vuoto, e il timore è che un’area di simile pregio e storia possa finire inghiottita dal degrado. Oppure che si giunga a snaturarla, insediandovi residenze ed esercizi commerciali, perdendo definitivamente la funzione scolastica e culturale.

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