«Desirèe è morta, voglio la verità
Ma il pm vuole archiviare il caso»

Nel 2012 la piccola aveva 9 anni, quando è stata colta da un malore in casa a Cabiate. La madre Mirella Finotto si oppone: sostiene che ci siano stati errori di soccorritori e ospedale

Una richiesta di archiviazione contro cui si oppone con tutte le sue forze, chiedendo risposte ai dubbi sollevati sulla scomparsa della propria figlia, attraverso una denuncia dove sottolinea quelle che per lei sono state delle “mancanze” da parte di diversi sanitari nella gestione del violento attacco d’asma che ha colpito la sua bambina affetta da tante e diverse allergie. È la battaglia che sta conducendo ormai da sette anni Mirella Finotto, mamma di Desirèe Lops, spirata nel luglio del 2012, all’età di 9 anni.

A inizio gennaio, la Procura della Repubblica ha chiesto di archiviare il caso perché «non sussistono gli elementi idonei a sostenere l’accusa di omicidio colposo» ha motivato il sostituto procuratore Daniela Moroni.

Ma mamma Mirella non ci sta. «Voglio sapere se ci sono state delle responsabilità per la morte di mia figlia» spiega «non so da dove viene questa forza, ma alla mia bambina ho promesso giustizia». Quello che chiede sono risposte ai dubbi sollevati in una lettera denuncia che parte dalla descrizione dell’episodio, una mera cronaca di un’infausta notte di luglio, quando Desirèe accusa un forte attacco d’asma, legato ai problemi di allergia che aveva.

Subito la mamma contatta il 118 che arriverà a casa «con 25 minuti di ritardo» rispetto alla chiamata. «Poi mi chiudono fuori dalla cucina per due ore mentre si occupano di mia figlia, mentre chiedevo l’adrenalina, negata. Ogni giorno, mi domando come sarebbero andate le cose se, invece, avessi avuto l’adrenalina». Segue la corsa all’ospedale di Cantù dove Desireé viene ricoverata prima di essere trasferita alla Clinica De Marchi di Milano.Dopo due giorni di ricovero, però, Desirèe è spirata.

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