Ferì la moglie con la spada
Il giudice: «Resti in cella»

Il comasco: «Non ricordo nulla di quello che è successo»

Ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere alle domande del giudice, mentre lo interrogava dal letto di ospedale dove di trova (al Sant’Anna, collegato vie telefono con il Tribunale di Como), il 41enne arrestato dalle volanti della polizia per il colpo di spada all’addome della moglie inferto nella giornata dell’Epifania.

La donna, ferita dalla lama lunga e affilata che le avrebbe sfiorato l’aorta, era stata operata d’urgenza dopo aver chiamato i soccorsi. Il marito, che condivideva la casa in via Magenta, era stato trovato in stato confusionale e, dopo un veloce trasporto all’ospedale di Cantù, era stato arrestato e portato al Bassone. Ora si trova di nuovo in corsia, questa volta al Sant’Anna, in seguito ad una ferita alla testa che si sarebbe procurato in cella nelle ore successive all’arresto.

Ieri era in programma l’interrogatorio di fronte al giudice delle indagini preliminari di Como, Massimo Mercaldo. L’uomo, assistito dall’avvocato Francesca Binaghi, ha prima scelto di non rispondere al gip, poi però ha chiesto di poter fare delle dichiarazioni spontanee: «Non ricordo niente – avrebbe detto al giudice – Mi ricordo solo di essermi svegliato in carcere». Dalle indagini sarebbe emerso un uso di droga assunta prima di colpire la moglie. Il 41enne tuttavia non pare fosse solito all’uso degli stupefacenti. Un fatto che sarebbe spiegabile – secondo la difesa – con le difficoltà psicologiche che l’uomo stava vivendo in questi mesi e che avrebbero poi portato alla perdita di controllo e al colpo di spada all’addome della compagna.

Il giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere.

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