Grandate, silenzio in mensa
«Le urla creavano disagi»

La preside Antonia Licini interviene sul caso dei bambini “zittiti”. «Nessuna costrizione, ma una scelta per insegnare la buona educazione»

«La regola del silenzio nella mensa della scuola? Urla e schiamazzi creano disagio».

Così la preside Antonia Licini precisa il senso delle modalità di comportamento che i bambini della scuola primaria Gianni Rodari dovranno tenere durante il pranzo, un argomento discusso pochi giorni fa dai genitori e dagli insegnanti durante una riunione organizzata dall’assessorato all’istruzione.

Per combattere caos e chiasso gli alunni dovranno fare silenzio, o comunque tenere la voce bassa, mentre mangiano il primo piatto, poi dal secondo potranno alzare il tono.

«Non è un silenzio assoluto e non è un silenzio indotto in maniera coercitiva – spiega Licini – se i bambini con il rumore cercano di sovrastare gli uni le voci degli altri occorre trovare dei modi consoni per intervenire, per attenuare la confusione. Il tono basso aumenta la concentrazione e limita gradualmente il chiasso. Quella degli insegnanti mi sembra una scelta giusta, urlare liberamente significa creare disagio, con la libertà più indiscriminata non educhiamo a stare all’interno di un contesto sociale».

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