Guerra in Ucraina, il sogno di Mariia
Nel Comasco per fare l’architetto

Il “College Como” di Novedrate ha risposto alla sua richiesta di poter continuare a studiare. Accompagnata dal padre, già pronto al rientro

Mariia ha 16 anni, viene da Kiev, e per la seconda volta nella sua vita è stata costretta a lasciare la sua casa, gli amici e gli affetti per trovare rifugio dalla guerra. Mariia ieri mattina ha seguito la sua prima lezione di architettura, e festeggerà il suo diciassettesimo compleanno a Novedrate, al College Como, che l’ha accolta e le permetterà di studiare. Con la speranza di potersi riunire presto alla propria famiglia. Una fuga in automobile, un viaggio di giorni con il padre Andrii, da un posto di blocco all’altro, poco prima che la capitale ucraina venisse blindata.

Quel viaggio che ora lui sta per intraprendere di nuovo in senso contrario, sapendo che troverà uno scenario ancora più drammatico, per tornare dalla moglie Oksana e per tornare nel suo Paese. Non solo perché la legge glielo impone, dato che tutti gli uomini dai 18 ai 60 anni sono chiamati alle armi, ma perché, dice l’uomo toccandosi il petto «nemmeno si pone un’alternativa diversa».

A portare Mariia a Novedrate è stata una email della sua insegnante di italiano, rifugiata a Napoli quando è scoppiata la guerra. Si è rivolta a diversi istituti per chiedere accoglienza per quella sua studentessa che da sei mesi aveva preso a imparare la nostra lingua, con il sogno di iscriversi al Politecnico di Milano e studiare architettura. A rispondergli per primo, ad aprire le proprie porte senza esitazione, è stato “College Como”, che si trova all’interno della struttura di E-Campus, dove padre e figlia sono arrivati mercoledì e la ragazza è stata accolta dal centinaio di ragazzi che ora saranno i suoi compagni, con i quali condividerà le lezioni e la vita al campus ma anche, spiega Cinzia Martinelli,attività sportive, escursioni, esperienze. (Silvia Cattaneo)

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