I controlli antidroga a Cantù
«Ne faremo altri nelle scuole»

L’assessore Cattaneo conferma che la campagna proseguirà anche dopo le verifiche andate a vuoto all’esterno del Fermi. Di Gregorio (Pd): «È solo un’operazione d’immagine»

Educazione, prevenzione e solo alla fine repressione. L’amministrazione crede molto nel progetto avviato per le bonifiche antidroga, da effettuare utilizzando cani certificati a rilevare sostanze stupefacenti, controlli effettuati dalla polizia locale di Cantù in contesti vicino alle scuole, all’ingresso e all’uscita di diversi istituti della città.

L’ultimo, giovedì scorso. Ma secondo Filippo Di Gregorio , consigliere del Pd e docente, la maggioranza fa solo propaganda demagogica e datata per avere visibilità.

Da tre anni la polizia locale cittadina ha fatto conoscenza con il Labrador Shane, che era poi entrato in servizio, programmando una ventina di servizi annui da effettuare nelle scuole, nei controlli nei locali e, ovviamente, anche in piazza Garibaldi, durante la cosiddetta movida.

L’attività di monitoraggio e controllo del territorio per contrastare lo spaccio è costante e i controlli sono stati effettuati a sorpresa, in più riprese, dagli agenti della polizia locale coordinati dal comandante Roberto Carbone .

Luoghi prescelti, quelli ritenuti più sensibili, quindi le aree limitrofe ai plessi scolastici, come le fermate dei bus, i parchi, il sagrato di San Paolo. Controlli che hanno portato a sequestrare marijuana e hashish, ma anche cocaina ed eroina.

L’ultimo, l’altra mattina davanti al liceo Fermi, che, conferma l’assessore alla Sicurezza Maurizio Cattaneo , non ha portato nulla da segnalare: «Vogliamo continuare con questi controlli, avviati grazie al decreto Scuole Sicure. Il pacchetto comprende 20 servizi annuali, e l’anno passato non è stato esaurito, ovviamente, dato che le scuole sono state chiuse a lungo, ma intendiamo proseguire e confermarli anche per il futuro».

Già in consiglio comunale, nelle scorse sedute, Filippo Di Gregorio , consigliere del Pd e docente proprio alle scuole superiori, si era espresso in maniera netta.

E ora conferma: «Effettuare questi controlli così, senza nessun raccordo con le istituzioni scolastiche, è solo un’azione di propaganda dell’amministrazione, disperata per tutto ciò che non sta concludendo. Azione che costa poco e garantisce visibilità». Si tratta, prosegue, «della solita politica degli annunci. La scuola è un’istituzione autonoma, e se non c’è collaborazione si crea un clima di sospetto. Inoltre dimostrano di pensare che i docenti non vigilino: è un grave sgarbo. Vadano a fare questi controlli dove c’è davvero rischio, vadano in piazza nei mercoledì sera nei bar affollati».

Silvia Cattaneo

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