«Io, stritolato dallo Stato
per una superstrada»

L’imprenditore canturino che vive a Cecina si trova ormai senza casa per un debito di 8mila euro

Mentre racconta quello che ha attraversato negli ultimi quarant’anni, Franco Arnaboldi, il suo intercalare è «lei non si stupisca, non sto inventando niente».

Eppure sembra davvero una vicenda impossibile, una parabola sull’assurdità della burocrazia. Invece è tutto vero: lo Stato gli ha portato via illegittimamente la sua azienda agricola a Cecina, e nonostante i tribunali gli abbiano sempre dato ragione, fino alla Corte Europea, e debba ricevere un risarcimento da oltre 700mila euro, non ha ancora ricevuto un soldo. Anzi, oggi ha visto la sua casa da 900mila euro svenduta all’asta a un decimo del valore per un debito da 8mila.

La sua vicenda, di cui tanto hanno già parlato i giornali toscani, oggi è salita alla ribalta delle cronache nazionali perché l’ha raccontata davanti alle telecamere della trasmissione Le Iene. Un servizio che si apre con le immagini tremende di Arnaboldi che, vinto dallo sconforto, ammette di essere arrivato al punto di aver pensato di farla finita. Storia ambientata a Cecina, appunto, in provincia di Livorno, ma l’uomo, che oggi ha 78 anni, in realtà è canturino. Tanti hanno visto quel servizio e hanno letto la sua storia su La Provincia, e subito l’hanno riconosciuto. E nei giorni seguenti, racconta, ha ricevuto centinaia di telefonate e messaggi da parte di amici e conoscenti che, nonostante se ne sia andato da qui 40 anni fa, ancora si ricordano bene di lui e volevano testimoniargli la propria solidarietà. E il riassunto in poche parole è agghiacciante. E’ stato stritolato dallo Stato per colpa di una superstrada.

Servizio su La Provincia in edicola domenica 28 aprile

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