La merenda insieme agli avversari
I bimbi danno lezione di fair play

I ragazzini del 2007 della squadra di calcio del Gs Carimate imitano il “terzo tempo” del rugby: al termine delle partite, indipendentemente dal risultato, condividono salatini e torte

È importante impegnarsi al massimo, nel primo e nel secondo tempo. Ma quello a cui si tiene di più, al Gruppo Sportivo Carimate, è il terzo tempo: quello in cui non conta più il risultato ma lo stare insieme, il rispetto.

E per insegnare ai più giovani a condividere la palla sul campo da gioco e a condividere quel che si abbia con chi si trovi in difficoltà, l’ideale è partire condividendo una fetta di torta. Come dice il motto del Gs, “Dal più piccolo, al più grande”.

Un appuntamento che si è già ripetuto più volte, quello con la merenda tutti insieme dopo il fischio finale dell’arbitro, per cancellare le barriere tra avversari e padroni di casa. Sembra scontato, tra ragazzini. E invece, anche nelle partite di paese, è tutt’altro che raro assistere a episodi ben poco edificanti, che, neanche a dirlo, di norma hanno per protagonisti gli adulti. L’altro giorno, per segnare l’avvio del girone di ritorno per il settore calcistico giovanile, gli Esordienti del 2007 guidati dal mister Fabio Impiombato sono scesi sul campo di via Per Subinago contro i genitori.

Una testimonianza che lo sport, quello vero, vuol dire divertimento e amicizia allo stato puro, come un una grande famiglia. La famiglia Gs.

Puntuali i papà, arrivati agguerriti e con le divise più disparate. Le mamme, per questa volta, hanno disertato il rettangolo di gioco e hanno preparato la merenda per tutti, che ha fatto da degna chiusura al pomeriggio. Un’esperienza che verrà ripetuta, con il coinvolgimento anche di tutte le altre squadre del settore Calcio Carimate. E a quel punto, anche le mamme scenderanno in campo.

«Questi momenti con le famiglie - dice il presidente Silvano Radice - stanno a dimostrare che siamo sulla strada giusta. Nessun risultato sportivo, nessuna vittoria potrà mai eguagliare i sorrisi dei nostri ragazzi, la loro gioia di stare insieme condividendo la passione per lo sport. Sembra una piccola cosa la merenda portata da casa da ognuno di loro e condivisa con i compagni ,i genitori, gli avversari, ma è un momento conviviale veramente importante».

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