Locri a Cantù: «Basta pregiudizi
Non siete come noi? Vi invitiamo»

’Ndrangheta Il sindaco: «Abbiamo tanti problemi, ma così mortificate gente seria e onesta»

Quel termine di paragone, la Cantù del processo di ’ndrangheta che non è come Locri, non piace a chi rappresenta la stessa Locri: il sindaco Giovanni Calabrese, di destra, a capo di una lista civica. «Mi spiace - dice a La Provincia - Locri è un posto dove abbiamo avuto tantissimi problemi e sicuramente siamo conosciuti in modo negativo. Però i passi in avanti negli anni sono stati tanti. Non è più la Locri degli Anni Novanta. Basta, però, con i soliti pregiudizi che mortificano e umiliano la nostra comunità di gente seria e onesta. Rivolgo un invito garbato al sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, al vicesindaco di Cantù e anche alla magistratura a venire qui a Locri».

Un paio di udienze fa, al Tribunale di Como, all’incalzare del pm Sara Ombra, Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, impegnata ad esaminare un testimone, sull’onda poi di un difensore, che aveva chiesto rispetto per i testimoni, è arrivato il boato, con applausi, dei parenti degli imputati.

Abbastanza perché la presidente della corte, Valeria Costi, ordinasse lo sgombero dell’aula. Fatto più unico che raro, a Como. Quindi, la frase sibilata dal pm, che aveva riferito di non aver visto niente del genere nemmeno ai processi a Locri. Dai politici, chiesto un commento sul paragone, è stato ricordato come Cantù non fosse come Locri. Così ha riferito anche il sottosegretario Molteni, in risposta a una domanda formulata nel corso di un’intervista.

Un paio di udienze fa, al Tribunale di Como, all’incalzare del pm Sara Ombra, Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, impegnata ad esaminare un testimone, sull’onda poi di un difensore, che aveva chiesto rispetto per i testimoni, è arrivato il boato, con applausi, dei parenti degli imputati.

Abbastanza perché la presidente della corte, Valeria Costi, ordinasse lo sgombero dell’aula. Fatto più unico che raro, a Como. Quindi, la frase sibilata dal pm, che aveva riferito di non aver visto niente del genere nemmeno ai processi a Locri. Dai politici, chiesto un commento sul paragone, è stato ricordato come Cantù non fosse come Locri. Così ha riferito anche il sottosegretario Molteni, in risposta a una domanda formulata nel corso di un’intervista.

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