Mariano, Alberti sindaco da un anno
«Sto portando la città fuori dalla guerra»

L’intervista a “La Provincia” del primo cittadino eletto il 26 maggio 2019. «La tangenzialina? Vi stupirà»

Eletto al primo turno con il 55% dei voti, Giovanni Alberti il 26 maggio 2020 taglia il traguardo del primo anno nelle vesti di sindaco di Mariano Comense. A “La Provincia” ha concesso una lunga intervista per tracciare il bilancio del mandato condizionato, inevitabilmente, dall’emergenza coronavirus. Eccone alcuni stralci. Il primo bilancio. «È stato anno intenso, molto intenso. La prima fase di “ricostruzione” dalle macerie che abbiamo trovato e poi una forte spinta alla ripartenza per ridare vita alla nostra città su tutti i fronti» . L’emergenza coronavirus: «La determinazione e la coerenza nel decidere per il bene comune sono state la mia rotta da seguire. Perché quando ti trovi ad affrontare una cosa nuova e in questo caso terribile dal punto di vista sanitario e umano, hai bisogno di una reazione tempestiva e determinata. Devi essere trovare regole e soluzioni ai problemi dei cittadini immediatamente, prendendo anche decisioni drastiche ma coerenti e oneste. Penso che nessuno oggi si renda ancora veramente conto del dramma umano che le persone coinvolte in questo disastro hanno vissuto e alcuni stanno ancora vivendo. Non poter permettere ai parenti di accompagnare i propri cari al momento della sepoltura è stato per me uno dei più grossi dolori. Ma quando sarà finito tutto faremo un momento pubblico in memoria dei caduti che la nostra comunità non potrà comunque dimenticare». Il sindaco sceriffo. «Essere stato “sceriffo” ha portato Mariano Comense ad essere, per proporzione di abitanti, uno dei Comuni con meno contagi e decessi grazie anche all’operato della polizia locale». La tangenzialina. «È una possibilità per risolvere il problema del traffico che opprime il centro città, generando inquinamento oltre a creare pericoli. E come tale è meritevole di uno studio di fattibilità complessivo. Capisco e rispetto chi è dubbioso, ma lasciateci lavorare per produrre i dati che aiuteranno a decidere quale sarà la scelta migliore e forse qualcuno cambierà idea».

(Silvia Rigamonti)

L’intervista completa su La Provincia di domenica 24 maggio 2020

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