Mariano, i roghi non erano dolosi
«E adesso la discarica
chiuderà in primavera»

Il sindaco: «Se lo dice la Procura, io non ho dubbi» Ma i 5 Stelle sollevano perplessità: «Cause mai chiarite Forse una bottiglietta di plastica si è incendiata da sola»

Non c’è puzza di malaffare dietro i roghi divampati nella discarica di Mariano. Lo ha stabilito la Procura di Como archiviando il fascicolo aperto per fare chiarezza sugli incendi che hanno scandito il percorso di chiusura del sito di Cascina Settuzzi tra il 2018 e 2019, ogni volta allontanando la fine del conferimento dei rifiuti.

Un esito positivo ma che porta a una spaccatura della politica locale con i Cinque Stelle che non sposano l’idea dell’autocombustione, un’ipotesi che, invece, riunisce il centrodestra e sinistra rasserenati dall’avallo della causa accidentale delle fiamme.

«Questa comunicazione ci permette di proseguire rasserenati il cammino che ci porterà alla chiusura del sito con la prossima primavera - commenta il sindaco Giovanni Alberti - Nel momento in cui l’autorità arriva a questo esito a fine degli approfondimenti, io non ho perplessità - aggiunge il primo cittadino che non tralascia una stoccata a chi ha visto nelle fiamme un gioco criminale - Ogni tanto sarebbe meglio di evitare di gridare al lupo. Non sono uno che nega i fenomeni legati allo stoccaggio di rifiuti, ma non significa che questi siano sempre presenti».

A sollevare più volte dubbi sui roghi, il Movimento Cinque Stelle che della chiusura della discarica ha fatto un proprio cavallo di battaglia. «Oggi sappiamo che la colpa di quegli incendi è del rifiuto, di quella bottiglietta di plastica che si è incendiata - ironizza la portavoce Carmen Colomo - Credo al lavoro dei tecnici, ma escludere il dolo quando non si è capaci di dire da cosa è scaturito il rogo, li tinge di ridicolo. Fortunatamente, grazie al nostro lavoro si arriverà alla chiusura della discarica forti delle parole dell’Anac che ha detto al comune che non può proseguire con i rinnovi, mettendo una pietra tombale alla questione».

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