Mariano, rapinato dai finti finanzieri
«Il mio, un Natale da incubo»

In Tribunale il racconto del barista derubato in una falsa perquisizione: «Puntavano alla cassaforte»

«Mi hanno anche perquisito, appena entrati in casa, sostenendo di essere finanzieri. Quando ho iniziato a sospettare che non lo fossero e ho detto: “chiamo l’avvocato” mi hanno minacciato e poi sono fuggiti».

Nell’aula del Tribunale di Como, ieri mattina, ha testimoniato il barista di Mariano Comense che, la mattina di Natale, era stato rapinato da quattro finti finanzieri. Ha infatti preso il via il processo a carico di uno dei presunti componenti del commando. Sotto accusa Cosimo Dell’Aglio, 57 anni di Cesano Maderno, l’ultimo dei quattro sospettati a non essere ancora stato processato (condannati i presunti complici: Giacomo Pelliccia, di Limbiate, Giuseppe Carpano, origini svizzere ma residente a Bovisio Masciago, Christian Serra, di Robbio,Pavia).

La rapina risale alla mattina del Natale di cinque anni fa. «Mentre rientravo a casa dal lavoro, verso le sei e un quarto, vedo un’auto che mi punta - ha detto in aula la vittima - Sento qualcuno che mi chiama per nome e mi dice: “Guardia di finanza, abbiamo un mandato di perquisizione” e mi getta a terra alcuni fogli» ovvero il finto mandato.

«Li ho fatti entrare - ha spiegato - Uno di loro veniva chiamato maresciallo (secondo l’accusa si tratta dell’imputato a processo ndr). Quando ho tolto l’antifurto mi hanno messo al muro e mi hanno perquisito. Poi hanno chiesto dove fosse la cassaforte».

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