Mazzata su centri sportivi e palestre
A Cantù servono 800mila euro

Impietoso il risultato della ricognizione fatta dal Comune sulla necessità della messa a norma. L’assessore Metrangolo: «Chi dovrà amministrare la città dopo il 26 maggio è avvisato»

Gli impianti sportivi cittadini sono finiti sotto la lente dei tecnici e il risultato, messo nero su bianco, è che servono diversi interventi di adeguamento degli impianti per conseguire le certificazioni di sicurezza e di agibilità sportive.

Una spesa totale di 800mila euro. Tanto che, fin d’ora, è stato demandato agli uffici di piazza Parini l’incarico di reperire i fondi necessari. Il Comune è proprietario del centro sportivo Toto Caimi di via Baracca – la zona palestra e pattinaggio – del Caimi in via San Giuseppe, il campo da calcio, del centro sportivo di via Milano, di quello di Cascina Amata e di quello in via Papa Giovanni XXIII.

Tutti impianti che il 30 giugno vedranno giungere a scadenza le concessioni, mentre quella del centro sportivo di via Monforte è stata revocata con mantenimento della gestione ordinaria in capo ai gestori uscenti fino all’espletamento delle procedure per l’individuazione di un nuovo gestore.

Il Comune, la primavera scorsa, ha affidato incarichi professionali allo studio Cti srl di Inverigo e D+BM Archietti Associati di Cisano Bergamasco finalizzati al completamento dell’iter amministrativo volto all’ottenimento della certificazione di agibilità e del certificato di prevenzione incendi degli impianti sportivi comunali con progettazione preliminare degli interventi necessari.

«Sono anni ormai che non si fa manutenzione sugli impianti sportivi – dice l’assessore ai Lavori Pubblici Antonio Metrangolo – Ora, con questa ricognizione, si è messo nero su bianco qual è lo stato di fatto e quali interventi sono necessari». E spiega: «Chi guiderà la città dopo il 26 maggio, quindi, ora sa che deve reperire 800mila euro per attuare degli interventi necessari sugli impianti».

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